La bozza di Decreto del Ministero
dell'Ambiente sulle aree idonee per le fonti rinnovabili, ora
all'esame della Conferenza delle Regioni, "per l'eolico non
consente la realizzazione di impianti. Viene introdotta una
fascia di rispetto da 3 a 7 km dai terreni soggetti a vincoli
paesaggistici. Ma così non si riesce a trovare nessuna area sul
territorio che risponda a quei criteri. La fascia di rispetto è
un controsenso, è come dire che in autostrada metto un limite di
velocità di 130 km all'ora, ma poi ti levo altri 40 km all'ora.
Questo è quello che stanno facendo". Lo ha detto all'ANSA il
presidente dell'Anev, l'associazione delle imprese dell'eolico,
Simone Togni, alla fiera delle rinnovabili Key di Rimini.
"Continuiamo a credere - ha proseguito Togni - che la
soluzione ideale sia quella di definire delle aree non idonee, e
in tutte le altre avere dei criteri che siano oggettivi e che
consentano di realizzare gli obiettivi di fonti rinnovabili che
il governo ha posto. Altrimenti cadiamo in una situazione
kafkiana, nella quale abbiamo degli obiettivi nazionali
vincolanti, e poi delle norme nazionali che vietano di
realizzare gli impianti che gli obiettivi indicano. Serve una
cabina di regia a livello di Presidenza del Consiglio, per
mettere insieme questi due numeri".
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