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Causa climatica contro lo Stato dichiarata inammissibile

Causa climatica contro lo Stato dichiarata inammissibile

Dal Tribunale di Roma. I promotori, faremo appello

ROMA, 06 marzo 2024, 17:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si è chiuso con una pronuncia di inammissibilità il primo grado di giudizio nella causa climatica intentata nel 2021 contro lo Stato italiano da 24 associazioni e 179 individui. Nella sentenza, emessa dalla giudice Assunta Canonaco, della Seconda Sezione del Tribunale Civile di Roma, si afferma che il tribunale adito non ha competenza per esprimersi.
    l team legale che ha seguito la causa, composto da avvocati e giuristi della Rete Legalità per il clima, annuncia che farà appello. Lo rende noto l'associazione A Sud (una dei promotori) con un comunicato.
    "Con la causa - spiega la ong - si chiedeva al giudice - considerata l'esistenza di un preciso dovere dello Stato nell'agire efficacemente per rispettare gli impegni assunti in ambito climatico e tutelare i diritti fondamentali minacciati dagli stravolgimenti climatici - di riconoscere che l'insufficienza delle politiche climatiche in campo minaccia il godimento dei diritti fondamentali e, di conseguenza, di imporre allo Stato di rivedere al rialzo gli obiettivi di riduzione delle emissioni".
    "Si tratta di un' occasione persa per le istanze sociali ed ambientali nel nostro paese - spiega Marica Di Pierri, portavoce di A Sud e co-coordinatrice della campagna 'Giudizio Universale' -, ma la volontà di non esprimersi del tribunale di Roma non comporta che non ci siano i presupposti per una condanna dello Stato. Secondo il tribunale nessun giudice italiano può tutelare i diritti fondamentali minacciati dalla inefficienza delle politiche climatiche dello Stato, come avvenuto in molti paesi europei. È una scelta di retroguardia".
    Tra i ricorrenti dell'azione legale c'è Luca Mercalli, climatologo e divulgatore, presidente della SMI, Società Meteorologica Italiana: "Che l'Italia non stia facendo abbastanza per ridurre le emissioni è sotto gli occhi di tutti - ha commentato -. Che la politica non ascolta la scienza né i cittadini anche. In molti paesi i tribunali hanno fatto la differenza. Peccato che in Italia si sia persa questa importante occasione e tempo prezioso".
   

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