I coefficienti di attività "verdi"
green asset ratio (Gar) proposti dall'Eba per le banche europee
dalla fine del 2022 sono, secondo un rapporto di Fitch Ratings
"un buon primo passo verso una rendicontazione ambientale
confrontabile tra le banche su prestiti e investimenti ma ci
saranno differenze nella loro utilità dovute ai limiti nei dati,
alle esclusioni e ad un approccio sfalsato
nell'implementazione".
Secondo l'analisi di Fitch le banche europee saranno portate
dai Gar a rivalutare i costi e i benefici di finanziare certe
attività, in particolare quelle ad alte emissioni di gas serra"
e potrebbero avere una svolta nei finanziamenti a favore delle
attività più ecosostenibili e a discapito di quelle quelle che
lo sono meno. Inoltre banche con valori più bassi nel Gar
potrebbero essere "evitate dagli investitori e subire pressioni
sui finanziamenti". In ogni caso Fitch si aspetta che
"conseguenze sul rating potranno esserci solo nel lungo
periodo".
I Gar si concentrano su prestiti e titoli, e fanno
riferimento alla tassonomia europea per le attività verdi, che
non copre tutte gli obiettivi ambientali né tutti i settori.
L'esposizione verso gli emittenti sovrani e gran parte del
settore pubblico non sono inclusi e Fitch stima che i Gar
copriranno al massimo il 75-80% delle esposizioni nei portafogli
bancari, con circa il 30% soggetto a stime.
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