La finanza sostenibile si trova
esposta rispetto alla Russia per almeno 8,3 miliardi di dollari.
Quando è cominciata la guerra in Ucraina circa 300 fondi Esg sui
4.800 analizzati da Bloomberg avevano un'esposizione diretta per
almeno 8,3 miliardi di dollari e il dato potrebbe essere anche
maggiore. Dopo due settimane di guerra, quei titoli valgono
quasi zero e, seppure riguardino un fondo Esg ogni 16, pongono
nuove questioni sulle attività che possono essere considerate
sostenibili.
Paul Clements-Hunt fondatore di Blended Capital Group, tra
i pionieri dei fondi Esg dichiara: "gli investitori Esg hanno
fallito".
Il fenomeno è limitato, secondo un'analisi di Morningstar,
perché le società russe, di solito, presentano rischi elevati
sul fronte ambientale, sociale e di governance. Tra i gruppi del
Paese valutati dal Sustainalytics Esg Risk Rating, il 57% ha
una valutazione di rischio alto o grave. E su 25 fondi aperti o
Etf sostenibili sui mercati emergenti disponibili per gli
investitori americani, solo uno ha un'esposizione verso la
Russia superiore al dato medio della categoria Morningstar
mercati emergenti (4,9%). Dieci di questi fondi hanno
un'esposizione inferiore all'1% e quattro non ne hanno nessuna.
In generale, i fondi azionari sostenibili sui mercati emergenti
hanno in media un'esposizione verso Mosca dell'1,8%, quasi due
terzi in meno della media della categoria.
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