Le compagnie di assicurazione
ricoprono "un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli
obiettivi di sviluppo sostenibile e nella transizione verso
un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente ai
cambiamenti climatici, attraverso il loro duplice ruolo di
investitori istituzionali e di fornitori di coperture
assicurative" e hanno integrato "in larga misura" i criteri Esg
(ambientali, sociali e di governance) nella loro attività.
Lo attesta l'indagine 'La sostenibilità nel settore
assicurativo italiano', condotta dal Forum per la Finanza
Sostenibile e Ania, alla quale hanno partecipato 21 compagnie e
gruppi assicurativi, che coprono il 73% del mercato italiano in
termini di premi raccolti.
In particolare, la totalità delle partecipanti all'indagine
ha incluso i criteri di sostenibilità nelle decisioni di
investimento. Una scelta che ha la "principale motivazione"
nella possibilità di "coniugare l'impatto socio-ambientale con
un congruo ritorno finanziario", si legge nello studio. Anche il
contesto normativo starebbe imprimendo un notevole impulso a
partire dal Regolamento Sfdr e da quello sulla tassonomia.
Anche nell'attività di sottoscrizione dei rischi,
dall'indagine emerge che la quasi totalità delle rispondenti ha
già incluso i criteri ESG nell'offerta di prodotti assicurativi
diversi dai prodotti di investimento o ha avviato valutazioni in
merito, che sono in stadio abbastanza avanzato.
I criteri Esg sono integrati, inoltre, negli organi di
governance delle compagnie: il 62% del campione dichiara di aver
istituito una funzione aziendale dedicata, per lo più a diretto
riporto delle funzioni apicali o all'interno dell'area General
Counsel. Infine, nelle politiche di remunerazione, l'81% delle
società usa indicatori per valutare il raggiungimento di
obiettivi Esg.
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