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Per la gestione dei rifiuti tessili urbani futuro a rischio

Per la gestione dei rifiuti tessili urbani futuro a rischio

Allarme delle associazioni Unirau e Ariu

ROMA, 12 giugno 2024, 17:40

Redazione ANSA

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Il sistema di gestione dei rifiuti tessili urbani rischia di bloccarsi mettendo a rischio cooperative della raccolta, aziende della selezione e posti di lavoro, con un peggioramento delle prestazioni ambientali nella gestione di questi scarti proprio nel momento in cui a livello europeo e nazionale si compiono sforzi importanti per migliorarle.
    L'allarme è stato lanciato da Unirau (associazione delle aziende e delle cooperative che svolgono le attività di raccolta, selezione e valorizzazione della frazione tessile dei rifiuti urbani) e Ariu (associazione recuperatori indumenti usati) nel corso del Green Med Expo & Symposium, l'evento dedicato ai temi green e alla circular economy in programma a Napoli, insieme alla richiesta di un incontro urgente con la direzione Economia circolare del Mase.
    Le due associazioni spiegano che la gestione di questa filiera è a rischio da un lato per le crisi economiche causate dalle guerre che funestano mercati che da decenni acquistano abbigliamento usato come l'Ucraina e l'Est in generale, il Nord Africa, il Libano e l'Africa sub Sahariana e dall'altro per la crescente tendenza delle norme europee e di conseguenza delle dogane a frenare le esportazioni di rifiuti e di prodotti usati di fascia bassa.
    "Se il legislatore europeo decide di bloccare le esportazioni della frazione riusabile meno qualitativa verso mercati nei quali andrebbe comunque in competizione con fast fashion scadente, in assenza di impianti per il riciclo o per la trasformazione energetica di queste frazioni, l'equilibrio salta e la raccolta rischia di fermarsi" avvertono le due associazioni. Grossi quantitativi di rifiuti tessili, spiegano, "finirebbero in discarica o termovalorizzatore con forti aumenti dei costi di gestione delle aziende della selezione che non potrebbero più pagare le raccolte alle cooperative, che a questo punto non avrebbero più le risorse per pagare i costi del servizio e tantomeno le royalties ai Comuni".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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