/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Siccità: acquedotti colabrodo, perdono 40% dell'acqua

Siccità: acquedotti colabrodo, perdono 40% dell'acqua

Dispersione più alta a Sud, servono 5 miliardi per manutenzione

23 giugno 2017, 12:18

Redazione ANSA

ANSACheck

ROMA - E' allarme siccità in molte regioni d'Italia, ma il paradosso del nostro paese è che la rete degli acquedotti è un colabrodo: viene perso circa il 40% di acqua e le perdite maggiori si hanno al Sud. Il 68,8% a Potenza, il 54,6% a Palermo. Sono alcuni dei dati resi noti dall'Istat poche settimane fa, mentre un rapporto di Utilitalia punta il dito sugli investimenti: ci vorrebbero 5 miliardi all'anno per la manutenzione della rete.

Per quanto riguarda le perdite negli acquedotti, secondo l'Istat, dopo Potenza ci sono Campobasso (67,9%), Cagliari (59,3), Palermo (54,6) e Bari (52,3). Il capoluogo di Regione più virtuoso è Milano, con solo il 16,7% di perdite. Seguono Aosta (24,5), Bolzano (26,5), Genova (27,4) e Torino (27,9).

L'Istat ha evidenziato come ogni italiano consuma mediamente 245 litri di acqua potabile al giorno. Ogni famiglia spende mensilmente 13 euro per la fornitura d'acqua e 10 euro per l'acquisto di acqua minerale. Secondo un rapporto Utilitalia (la federazione delle imprese di acqua, energia, ambiente) del maggio 2016 servirebbero investimenti di almeno 5 miliardi all'anno per una rigenerazione, riparazione e manutenzione della rete e per opere ormai necessarie.

La media di investimento, ha osservato Utilitalia, e' di 34 euro per abitante all'anno, contro una media europea che viaggia tra gli 80 e i 130 euro. Investimenti che pero' si abbassano quando a gestire le aree sono direttamente gli enti locali, con la media che scende a 12 euro. Infine, per Utilitalia, il 95,6% della popolazione e' collegata ad acquedotti, il 78,5% e' collegata a un depuratore (ma oltre il 30%, specie al Sud, ha problemi sotto questo aspetto), il 7% non e' collegata al servizio di depurazione; per quanto riguarda i livelli di continuità del servizio, sono circa il 9% le famiglie che dichiarano di subire irregolarità nell'erogazione. "Una situazione gravissima che necessiterebbe un 'recovery plan'", ha spiegato Utilitalia. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza