ROMA - Le anomalie climatiche della prima parte del 2017 hanno già provocato alle coltivazioni e agli allevamenti danni per quasi un miliardo di euro. Tracciata dalla Coldiretti, la situazione Regione per Regione:
- In Emilia in sofferenza tutte le colture dal pomodoro ai cereali ma anche gli ortaggi
- In Lombardia stessa situazione: il caldo sta provocando un taglio fino al 20% della produzione di latte.
- In Sardegna l'assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con perdite nella produzione di oltre il 40% e gli agricoltori della Coldiretti sul piede di guerra.
- in Veneto si parla di poche settimane di autonomia e la vendemmia si prevede anticipata di almeno una settimana.
- in Toscana scarseggiano anche i foraggi per il bestiame e crolla la produzione di miele.
- in Umbria i girasoli e il granoturco stanno seccando.
- nel Lazio ampie aree in difficoltà, con la produzione di frumento che risulta stentata, con pesante contrazione dei raccolti e perdita di qualità e con il rischio, senza interventi immediati, di perdere del tutto ortaggi, frutta, cereali, pomodori. L'assenza di piogge sta condizionando tutta la produzione agricola regionale, con perdite finora stimate fino al 40%.
- In Campania nel Cilento, nell'Alento e nella piana del Sele ci sono problemi per gli ortaggi e la frutta, ma anche per la mozzarella di bufala perché la mancanza di acqua mette in crisi anche gli allevamenti e i caseifici. - In Puglia perdite di produzione, aumento dei costi per le risemine, ulteriori lavorazioni, acquisti di nuove piantine e sementi sono gli effetti della siccità con gravi danni al granaio d'Italia nelle province di Foggia e Bari, dove si riscontra una perdita del 50% della produzione. - in Sicilia la siccità è una realtà concreta, con gli invasi a secco e la necessità di anticipare l'inizio della stagione irrigua negli agrumeti.
- in Umbria e nelle Marche terremotate si registra una produzione di fieno insufficiente con pascoli e prati asciutti
- in Friuli la regione ha decretato lo stato di sofferenza idrica per garantire l'acqua alla media Pianura friulana per circa 26.000 ettari di coltivazioni mentre in Piemonte è stato dichiarato lo stato massima pericolosità incendi.
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