"Nell'agrifood occorre innovare
affinché le produzioni siano in grado di rispondere alle nuove
esigenze anche e soprattutto nel post pandemia Covid-19". Lo ha
detto Angelo Riccaboni, docente dell'Università di Siena e
presidente della Fondazione Prima, il programma di innovazione
nel settore agroalimentare del Mediterraneo, intervenendo in
diretta streaming a Food for Earth Day, la maratona dedicata ai
sistemi alimentari sostenibili in occasione della Giornata della
terra.
"L'innovazione tecnologica e organizzativa nell'agrifood - ha
aggiunto - è un fattore decisivo per avere sistemi
agroalimentari che rispondano alle esigenze nutrizionali di
tutti i cittadini, rispettino l'ambiente e gli animali e
salvaguardino la salute delle persone". In questo contesto il
programma Prima, con 500 milioni di euro di budget nei primi due
anni ha finanziato 83 progetti a 700 unità di ricerca e
innovazione per oltre 110 milioni di euro. "La sicurezza
alimentare e cioè la possibilità che tutti abbiano accesso al
cibo nella quantità e qualità desiderata - ha spiegato Riccaboni
- è di nuovo una questione centrale anche in Paesi, come
l'Italia, dove si pensava non fosse più a rischio". "La salute è
una sola - ha concluso Riccaboni - e quella del pianeta, delle
persone e del cibo sono strettamente connesse. Nel nuovo
contesto, la rivalutazione della dieta mediterranea che rispetta
l'ambiente e le persone e prevede produzioni della regione Med,
può essere molto utile".
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