Si amplia la richiesta di un grande piano di investimenti pubblici in grado di salvare non solo l'economia, ma l'intera umanità dal collasso climatico e sociale, contenuta in un appello dei giovani di Fridays for future Italia lanciato il 24 aprile scorso con la campagna "Ritorno al futuro" lanciata in occasione del Global Digital Strike imposto dalla pandemia. Nella Giornata mondiale dell'Ambiente, i ragazzi aggiungono un "allegato" redatto con l'aiuto degli esperti e delle associazioni "che ci hanno sostenuto, contenente nel dettaglio i principi e le misure che proponiamo alle istituzioni per mettere in atto la rinascita post-coronavirus".
A governo e parlamento chiedono di "utilizzare le enormi risorse che vengono mosse in questo momento, in particolare grazie al Recovery Fund europeo, vincolando gli investimenti ad un reale piano di riconversione ecologica dell'economia". In particolare, fra le richieste ci sono "la riduzione delle emissioni di almeno il 7,6% l'anno, la ripubblicizzazione dell'acqua, la chiusura degli allevamenti intensivi, il trasporto pubblico diffuso, il rifinanziamento del sistema sanitario, la moratoria su trivellazioni e accordi commerciali, la riconversione delle imprese inquinanti e un abbandono dei mercati del carbonio in favore di misure più incisive. Il tutto - spiegano in una nota - dovrà avvenire grazie a un rinnovato impegno dello Stato nell'economia, possibile solo superando il paradigma dell'austerità e la trappola del debito. Vogliamo una transizione ecologica e giusta, che sostenga i lavoratori durante questo passaggio con un'espansione del welfare sostenuta ad esempio dai proventi di una carbon tax".
Proposte, spiegano, che "sono parte di un piano ambizioso, forse senza precedenti nella storia dell'Italia. Ma abbiamo la certezza - confermata da illustri economisti come il premio Nobel J. Stiglitz e da istituzioni come il Fondo monetario internazionale - che non esiste un'altra strada per risollevarci da questa crisi sanitaria senza con ciò spianare la strada ad una serie di nuove catastrofi climatiche, sanitarie, umanitarie".
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