Anche nel comparto della nautica da
diporto si assiste in Italia ad un incremento dei motori
elettrici che stanno sostituendo i tradizionali endotermici
montati sulle imbarcazioni. Lo afferma la Società Italiana di
Medicina Ambientale (Sima) che sul tema ha organizzato un
apposito convegno in occasione della Fiera Internazionale del
settore in corso a Milano a cui hanno preso parte i ceo delle
Aziende europee della filiera della nautica elettrica e Ascanio
Vitale (Ceo Stop CO2). "Il futuro della navigazione green è
promettente e procede a vele spiegate, con un fatturato previsto
a livello mondiale di 20 miliardi di dollari entro il 2027. Il
passaggio ai motori elettrici comporta un balzo sensibile
nell'efficienza energetica delle imbarcazioni, portandola da un
8% medio di un mezzo con motore endotermico al 50% di un mezzo
elettrico - spiega il presidente Sima, Alessandro Miani - Sul
fronte dell'ambiente, l'uso delle imbarcazioni elettriche
permette l'azzeramento delle emissioni di sostanze nocive
tipiche delle barche tradizionali, sia in mare, sia in
atmosfera, come idrocarburi aromatici e alifatici, particolato,
polveri fini e ultrafini, ossidi di azoto e di zolfo, oli
minerali. La riconversione delle oltre 570.000 imbarcazioni da
diporto oggi presenti in Italia contribuirebbe al raggiungimento
del 40% degli obiettivi Net Zero al 2030, come previsto
dall'Unione Europea". Per tali motivi Sima chiede al Ministro
del Turismo Massimo Garavaglia di prevedere nel Piano nazionale
turismo incentivi per la filiera della nautica elettrica che,
insieme alla mobilità elettrica ed alle infrastrutture per lo
slow tourism, può contribuire ad un importante incremento di
attrattività del turismo italiano nel mondo.
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