Il numero complessivo di animali
selvatici nel mondo è calato del 69% fra il 1970 e il 2018. Lo
rivela il Living Planet Index, uno strumento del Wwf e della
Società Zoologica di Londra che misura 32.000 popolazioni di
5.230 specie animali, alla vigilia dell'apertura a Montreal
della Cop15, la conferenza Onu sulla biodiversità.
Le popolazioni calate maggiormente sono quelle dei leoni
marini, degli squali, delle rane e dei salmoni, perle quali si
parla di un collasso. Stanno calando rapidamente i mammiferi,
gli uccelli, i pesci, gli anfibi e i rettili.
Il declino è stato particolarmente grave in America Latina e
nei Caraibi, dove la popolazione di animali selvatici è crollata
in media del 94%. L'Africa ha visto un calo del 66%, seguita da
Asia e Pacifico col 55%, Nord America col 20%, Europa ed Asia
Centrale col 18%.
Sono più di 147.500 le specie a rischio nella "lista rossa"
della Iucn (Unione internazionale per la conservazione della
natura). Di queste, più di 41.000 sono sull'orlo
dell'estinzione. Circa il 30% delle specie di mammiferi rischia
di estinguersi.
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