Le compensazioni di carbonio
forestali approvate dal principale fornitore mondiale, Verra,
sono in gran parte prive di valore e potrebbero peggiorare il
riscaldamento globale, secondo una ricerca condotta dal
quotidiano britannico Guardian, dal settimanale tedesco Die Zeit
e dall'organizzazione no profit di giornalismo investigativo
SourceMaterial.
Sulla base dell'analisi su una numero significativo di
progetti, il 94% dei crediti di compensazione è probabilmente un
"credito fantasma" e non rappresenta reali riduzioni di
carbonio. Inoltre la minaccia per le foreste viene
sopravvalutata di circa il 400% per i progetti, secondo una
ricerca dell'Università di Cambridge. Dall'inchiesta emergono
criticità legate anche ai diritti umani con almeno un caso, in
Perù, di sgomberi forzati e di case che sono state abbattute
dalle guardie del parco e dalla polizia.
Verra, un'ong con sede a Washington, gestisce una serie di
standard ambientali per l'azione per il clima e lo sviluppo
sostenibile, tra i quali lo standard di carbonio verificato
(VCS) che ha emesso più di un miliardo di crediti di carbonio.
Questi crediti sono acquistati da aziende di fama
internazionale, per compensare le proprie emissioni e poter
definire i loro prodotti "carbon neutral" o non dannosi per il
clima, ma "sono stati ripetutamente sollevati dubbi sulla loro
reale efficacia", scrive il Guardian.
Verra, secondo quanto riporta il giornale, contesta la
metodologia e le conclusioni di questa ricerca e afferma di aver
consentito di incanalare miliardi di dollari per la
conservazione delle foreste dal 2009.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA