Un paese che "riparte da un
ripensamento delle città e delle metropoli, da un investimento
sui piccoli centri per il loro recupero e da un'idea diversa del
rapporto tra foreste e agricoltura". È questa l'idea
"bellissima" dell'architetto Stefano Boeri presentata al terzo
Asvis Live "Ambiente, salute e società sostenibili: alla
scoperta delle connessioni".
"Se dobbiamo accettare che ci sia un processo almeno parziale
di allontanamento delle città, dobbiamo progettare traiettorie
ed esperienze di vita alternative", dice Boeri indicando "una
straordinaria opportunità" nei piccoli centri e nelle aree
interne "considerando i più di 5 mila piccoli centri storici
sono in via di abbandono e i 2.300 già abbandonati".
L'architetto immagina un'operazione non "nostalgica o
romantica", ma "totalmente contemporanea", caratterizzata dalla
connettività, dalla banda larga e da un rapporto strettissimo
con le città, che potrebbero essere organizzate anch'esse in
quartieri autonomi come un "arcipelago di borghi".
"Questa sfida - osserva Boeri - si pone in maniera diversa
da tre mesi fa, oggi c'è una domanda fortissima di un rapporto
diverso con la natura, c'è una domanda fortissima di poter
ritrovare, in una dimensione di borgo, una socialità che si è
persa". Il progettista cita come esempio gli interventi in
alcuni dei centri del cratere sismico, con "un lavoro che
conserva la straordinaria qualità estetica degli esterni ma che
può modificare ai fini di un'uso contemporaneo gli spazi
interni" per creare luoghi "abitabili seriamente".
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