Nel 2020 la percentuale di raccolta
differenziata si attesta al 63% della produzione nazionale, +1,8
punti rispetto al 2019: 70,8% al Nord, 59,2% al Centro e 53,6%
nel Mezzogiorno. È quanto emerge dal Rapporto Rifiuti Urbani
Ispra 2021. Nove regioni hanno superato o raggiunto l'obiettivo
del 65%: Veneto (76,1%), Sardegna (74,5%), Lombardia (73,3%),
Trentino Alto Adige (73,1%), Emilia Romagna (72,2%), Marche
(71,6%), Friuli Venezia Giulia (68%), Umbria (66,2%) e Abruzzo
(65%). Vicine Piemonte, Valle d'Aosta, Toscana. Sotto il 50%
solo la Sicilia (42,3%), che però cresce di 3,8 punti rispetto
al 2019. Treviso è il capoluogo che differenzia di più (87,5%),
poi Ferrara (87,3%) e Pordenone (87,2%). Tra le grandi città,
livelli più alti per Parma, Venezia e Milano (82,7%, 66% e
62,7%) seguite da Padova e Bologna. Roma, con un calo di 1,5
punti, si colloca al 43,8%.
L'organico rappresenta la maggior parte dei rifiuti
differenziati, con il 39,3%. Carta e cartone rappresentano il
19,2% del totale, seguiti dal vetro con il 12,2%. In coda la
plastica (8,6%), che però è quella per cui i quantitativi
raccolti sono cresciuti di più: 4,4%, pari a quasi 1,6 milioni
di tonnellate. Il 95% dei rifiuti plastici raccolti in modo
differenziato è costituito da imballaggi.
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