Legambiente ha assegnato il Premio
nazionale "Animali in Città 2022" ad alcune delle realtà
virtuose nell'offerta di servizi e in azioni dedicate alla
prevenzione. Anche quest'anno tra i premiati i Comuni di Prato,
Modena e Verona: al primo, secondo e terzo miglior risultato tra
tutti i 986 che hanno fornito dati. E per le Aziende sanitarie
l'ATS della Montagna, l'AUSL Toscana Centro e l'ATS Brescia, al
primo, secondo e terzo miglior risultato su tutte le 42 che
hanno fornito dati. Rispetto allo scorso anno entra nella terza
posizione l'ATS di Brescia.
Spesa pubblica in aumento, disparità territoriali, ritardo
sulle sterilizzazioni, milioni di "animali fantasma" e scarsa
attuazione di regolamenti nella prevenzione: l'Italia è
fortemente indietro nella sfida di garantire il benessere
animale in città, con conseguenze di tipo economico, sociale e
ambientale. È quanto emerge dall'11esimo rapporto nazionale
"Animali in Città" di Legambiente (presentato oggi) sui servizi
offerti dalle amministrazioni comunali e dalle Aziende sanitarie
per la gestione degli animali d'affezione e la convivenza con
animali padronali e selvatici in contesti urbani.
Legambiente è tornata a ribadire una serie di proposte, a
partire dall'urgenza di un'anagrafe unica nazionale obbligatoria
per tutte le specie animali d'affezione o compagnia (ad oggi
obbligatoria solo per i cani). Lo scopo è quello di fornire i
servizi necessari ai cittadini e realizzare i controlli, anche
in ambito sanitario, per prevenire criticità, migliorare e
rendere sicura la convivenza con gli amati "pet", superando la
frammentarietà delle informazioni regionali. Soprattutto alla
luce dell'annuncio della Direzione generale della Sanità animale
del Ministero della Salute di una sua approvazione entro il
2023.
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