Cinque siti inquinati, per i quali
l'Italia pagava ogni sei mesi una sanzione alla Ue, sono stati
bonificati dalla struttura del Commissario unico per le
bonifiche, il generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà. Sono in
Puglia a Sannicandro (Bari), in Campania a San Lupo (Benevento),
in Calabria a Longobardi e Sangineto (Cosenza), in Sicilia a
Paternò (Catania). La Direzione Generale Ambiente della
Commissione UE ha comunicato lo stralcio dalla procedura di
infrazione dei 5 siti di discarica abusivi, su 7 proposti dal
Commissario.
La Corte di Giustizia della Ue dal 2014 ha imposto sanzioni
semestrali all'Italia per ben 200 siti inquinati. Le multe
all'inizio arrivavano a 42,8 milioni di euro al semestre. Nel
2017 è stato nominato un Commissario unico per le bonifiche. In
quel momento, restavano da risanare ancora 81 siti. Di questi,
63 sono stati bonificati, facendo venir meno la sanzione
europea. Ne restano ancora 18.
"Questo risultato semestrale è un altro tassello verso la
conclusione della procedura sanzionatoria nei confronti del
nostro Paese - ha commentato il generale Vadalà -. Continuiamo a
lavorare sulla strada giusta, costantemente e ben focalizzati ai
risultati: 63 siti espunti in 6 anni, ovvero più di 10 ogni
anno! Ad oggi l'Italia pagherà 4 milioni di euro ogni semestre,
ovvero 1/10 di quello pagato nel 2014. Non molliamo, anzi
lavoriamo ancora più sodo per gli ultimi siti, quelli forse più
ostici, ma che siamo certi di poter concludere a breve, nel
rispetto dei cronoprogrammi attutivi che ci siamo dati".
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