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Autorizzato dal Mase il secondo tratto del Tyrrhenian Link

Autorizzato dal Mase il secondo tratto del Tyrrhenian Link

Il cavo elettrico sottomarino fra Sicilia, Campania e Sardegna

ROMA, 12 settembre 2023, 11:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha autorizzato con decreto del 5 settembre 2023 il progetto definitivo del secondo tratto del Tyrrhenian Link. Si tratta di un cavo sottomarino in corrente continua dalla Sicilia alla Sardegna, di 480 km di lunghezza e 1.000 megawatt di potenza. Lo rende noto Terna con un comunicato.
    Il Tyrrhenian Link prevede la realizzazione di due linee elettriche sottomarine in corrente continua, una dalla Campania alla Sicilia e una dalla Sicilia alla Sardegna, per un totale di 970 km di collegamento e 1.000 megawatt di potenza per ciascuna tratta. Il ramo est tra Sicilia e Campania è stato già autorizzato, ora è arrivata anche l'utorizzazione per il secondo ramo, fra Sicilia e Sardegna. Per l'intera opera Terna investirà nei prossimi anni circa 3,7 miliardi di euro, coinvolgendo nella sua realizzazione 250 imprese.
    La nuova infrastruttura contribuirà al raggiungimento dell'obiettivo del phase-out dal carbone previsto dal Pniec 2019 e confermato nell'aggiornamento del 2023. L'opera sarà realizzata per fasi successive e completata nel 2028.
    Lunga 480 km, la tratta ovest unisce Termini Imerese (Palermo) a Quartu Sant'Elena (Cagliari). Da qui, i cavi interrati percorreranno prevalentemente strade già esistenti per circa 30 km complessivi, lasciando inalterati ambiente e paesaggio, fino ad arrivare rispettivamente in località Caracoli, sempre nel Comune di Termini Imerese, e a Selargius, Comune della Città Metropolitana di Cagliari, dove saranno realizzate le stazioni di conversione in aree adiacenti alle stazioni elettriche esistenti.
    Per la posa dei cavi marini agli approdi si ricorrerà all'utilizzo della tecnica della perforazione teleguidata (trivellazione orizzontale controllata Toc), che consentirà di ridurre l'interferenza con la flora marina e l'impatto dei lavori sul litorale.
   

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