"Alle politiche ambientali, nella
manovra da 24 miliardi di euro, vanno le elemosine". Lo scrive
in un comunicato il Wwf Italia. "Alle aree protette, asse
portante della tutela della biodiversità, viene destinato lo
0,5% (118 milioni di euro) del totale della Manovra, mentre allo
sviluppo sostenibile va lo 0,1% (42 milioni di euro) - scrive la
ong -. Eppure, rilevanti risorse certe per la conversione
dell'apparato produttive e la transizione green potrebbero
essere ricavate dai 14,5 miliardi (circa un miliardo in più
rispetto alle previsioni del 2020) dei sussidi alle fonti
fossili, misura del tutto incompatibile con gli obiettivi
dell'Accordo di Parigi".
Il Wwf propone per la manovra 11 provvedimenti: un Fondo
emissioni zero da 7 miliardi col taglio dei sussidi alle
fossili; una nuova misura di garanzia gestita da Sace nei
settori delle infrastrutture anche sociali, dei servizi pubblici
locali, dell'industria per favorire processi di transizione
verso un'economia a carbonio zero; il mantenimento del Fondo per
il clima da 280 milioni all'anno; l'entrata in vigore immediata
della Plastic Tax; l'abrogazione del finanziamento al Ponte
sullo Stretto di Messina; un Fondo di 15 milioni di euro l'anno
per la realizzazione di ecodotti per il passaggio degli animali;
un Fondo per ridurre il rischio idrogeologico e per il
miglioramento dello stato ecologico dei corsi d'acqua e la
tutela degli ecosistemi e della biodiversità; la rimodulazione
delle aliquote Iva dal 10% al 22% per erbicidi, insetticidi e
fungicidi, e dal 4% al 22% per i fertilizzanti, per incentivare
il biologico; un credito di imposta per l'imprese biologiche; un
Fondo per l'incentivo al consumo di prodotti biologici
certificati per le donne in stato di gravidanza e i bambini sino
a 3 anni, dotato di 100 milioni di euro nel 2024.
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