Per la gestione e la valorizzazione
delle foreste "ogni città e ogni regione, con le proprie sfide e
opportunità, richiede strategie su misura", quindi "l'azione sul
patrimonio forestale necessita di un apporto collettivo e
partecipato, ma anche di misurazione e quantificazione degli
impatti ecosistemici in termini di cattura del carbonio, di
conservazione delle fonti idriche, del suolo e della
biodiversità. Solo così potremo raggiungere gli obiettivi
fissati dall'Agenda Onu e garantire un futuro più resiliente
alle nostre comunità". Lo afferma Giuseppe Bonanno, direttore di
Fsc Italia, l'organizzazione internazionale che si occupa di
gestione responsabile delle foreste in occasione, oggi, della
celebrazione della Giornata nazionale degli alberi.
Richiamando il report sullo stato delle foreste italiane,
redatto da Legambiente e reso noto nei giorni scorsi, Fsc
ribadisce che "l'Italia è in ritardo nella gestione sostenibile
del patrimonio forestale, mentre non decolla il verde urbano". I
limiti principali, viene spiegato, "derivano dall'eccessiva
frammentazione delle aree boschive, e da decenni di abbandono
dovuti a piani di gestione mancanti o non aggiornati".
"Servirà anche - aggiunge Bonanno - un impegno ulteriore nel
promuovere una nuova cultura delle foreste, a partire
dall'ambito urbano: gli alberi sono stati esclusi per troppo
tempo da qualsiasi pianificazione a lungo termine delle città.
Anzi, molto spesso il 'verde' è stato percepito come un limite
allo sviluppo e all'espansione di piazze e centri. Questo ha
comportato una perdita di conoscenza delle potenzialità e delle
fragilità di questo tipo di aree, che deve ora essere nuovamente
promossa affinché progetti di forestazione e conservazione dei
boschi in ambito urbano vadano a beneficio di tutti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA