Un 'gemello digitale', ovvero una
piattaforma robotica senza pilota, per promuovere una svolta
tecnologica nel campo delle operazioni di disattivazione e
dismissione di siti nucleari dove, ad oggi, l'intervento umano è
ancora necessario. E' un progetto europeo, 'Cleandem', in cui
sono coinvolti undici Paesi e a cui ha partecipato anche l'Enea,
e che consente anche di formare il personale.
Il progetto prevede l'utilizzo di una piattaforma robotica
senza pilota Ugv (Unmanned ground vehicle platform) - si legge
sul periodico Eneainform@ - "per studiare i siti, progettare le
attività necessarie, curare il training degli operatori e la
gestione complessiva delle attività di D&D (disattivazione e
dismissione). L'obiettivo è di risparmiare tempo, abbattere i
costi, ridurre l'impatto ambientale e limitare al minimo
l'intervento umano per migliorare la sicurezza dei lavoratori e
della popolazione", sottolinea Luigi Lepore, ricercatore del
Laboratorio Caratterizzazione radiologica e gestione rifiuti
radioattivi, responsabile del progetto per Enea.
Ad oggi, si legge su Eneainform@, "l'intervento umano è
necessario per la maggior parte delle operazioni durante le fasi
di disattivazione e dismissione: da quelle post-spegnimento che
presentano campi di radiazione significativi alle fasi
intermedie e finali che prevedono la rimozione via via sempre
maggiore della radioattività, fino allo smantellamento vero e
proprio che generalmente viene condotto quando la radioattività
residua risulta poco rilevante. La piattaforma tecnologica
consente di supportare e agevolare le operazioni affidate ai
gestori degli impianti nucleari, dei siti collegati al ciclo del
combustibile, degli impianti di raccolta, gestione o stoccaggio
di rifiuti radioattivi, dei siti o laboratori in genere che
trattino materie radioattive".
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