In Italia in questi giorni si
registra una moderata riduzione dei flussi idrici nei bacini
fluviali a Nord-Ovest (eccezion fatta per quelli liguri), una
sostanziale stabilità sulle regioni nordorientali ed in parte
del Centro Italia, un contenuto miglioramento delle riserve
idriche nel Mezzogiorno. Abbastanza evidente è la scarsità di
neve presente sull'arco alpino fin sulle vette più alte, dove
l'accumulo nevoso arriva a superare di poco il metro di altezza.
Diversa è la condizione su alcuni settori dell'Appennino
Centrale, principalmente in Abruzzo, dove il manto bianco ha
raggiunto altezze superiori alle scorse stagioni invernali. A
segnalarlo è l'Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche, nel
primo report del 2025.
"E' una fase determinante per la costituzione delle riserve
idriche, indispensabili nei mesi a venire - commenta il
presidente dell'Anbi, Francesco Vincenzi -. Ciò che si sta
registrando è un'inversione di tendenza rispetto all'anno
scorso, particolarmente evidente nelle regioni alpine, finora
caratterizzate da scarse nevicate".
Attenzione meteo puntata sul settore del mar Ionio a Sud
delle coste siciliane, dove il Mediterraneo continua a
registrare temperature anche superiori ai 20 gradi, alimentando
apprensione per l'annunciato calo termico fino a 10 gradi. Se il
calo prevede precipitazioni sia di carattere pluviale che nivale
lungo la Penisola, potrebbe al contempo innescare violenti
eventi atmosferici, provocati dall'energia prodotta
dall'incontro tra le correnti gelide polari e quelle marine
troppo miti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA