"Negli ultimi due-tre anni l'Italia
si colloca in una fase ascendente relativamente alla dotazione
di fondi per la cooperazione allo sviluppo. L'Ocse ha calcolato
che siamo allo 0,36% del reddito nazionale lordo. E' vero, la
soglia dello 0,70 è lontana, ma anche se nessuno ci si avvicina
rimane l'obiettivo della comunità internazionale".
Lo ha detto Stefano Gatti, inviato speciale per la sicurezza
alimentare al Ministero degli affari esteri, durante l'evento
Asvis Live sui temi del vertice Onu sull'Agenda 2030.
Gatti ha poi chiarito le finalità principali dei fondi: "Gli
annunci del governo sono chiari: stipuleremo a novembre con la
Conferenza per l'Africa il piano Mattei. La priorità anche solo
geografica dell'Italia è l'Africa, e lì infatti andrà il 70% del
fondo clima".
Sul tema dei rapporti con il continente africano è
intervenuto anche Enrico Giovannini, direttore scientifico di
Asvis: "Il dialogo tra sud e nord del mondo è difficile. Il
global south è arrabbiato per come il nord ha gestito
distribuzione dei vaccini, è stufo delle promesse, ma è anche
quello che sta pagando il prezzo più alto della crisi
climatica".
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