Nel riciclo di carta e cartone
l'Italia si conferma eccellenza europea puntando nel 2023 a
raggiungere, con ben sette anni di anticipo, il target dell'85%
fissato dall'Ue ma ci sono altre frontiere che si possono
raggiungere sul fronte del riciclo. Come ad esempio il settore
della ristorazione veloce, come sottolineato dal Comieco il
Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base
cellulosica, nel corso del convegno "Economia circolare e
ristorazione veloce".
Infatti in base una ricerca, a cura di Duccio Bianchi,
cofondatore di Ambiente Italia, che ha analizzato le performance
di raccolta e riciclo dei rifiuti in sala in sei esercizi
McDonald's di Milano per una produzione dei rifiuti settimanale
in media di 485 kg di cui il 64%, 310 kg, carta e cartone. Di
questi materiali cellulosici, rileva la ricerca, oltre l'80%
viene raccolto in maniera differenziata per essere avviato a
riciclo. Quanto ai soli imballaggi il risultato va oltre il 90%.
Nuove possibilità quindi che partendo da una case history come
quella milanese possono essere esportate anche altrove come ad
esempio nella Capitale, specialmente in vista di eventi speciali
come il Giubileo. Alla realizzazione dell'esperimento milanese
ha collaborato attivamente anche l'Amsa,l'azienda che gestisce i
rifiuti nel capoluogo lombardo che ha esteso l'esperimento anche
ad alcuni locali etnici.
In sintesi, sottolinea Comieco, l'indagine dimostra che
esiste un modello sostenibile di gestione dei rifiuti
estendibile a tutta la ristorazione veloce.
Il dato, spiega il direttore generale di Comieco, Carlo
Montalbetti, è "estremamente importante", confermando la volontà
di "consolidare e rafforzare la raccolta differenziata e il
riciclo, rivolgendo una forte attenzione alle nuove modalità di
consumo" e che contribuiscono ad una riflessione, in sede
europea, circa la proposta di Regolamento sugli imballaggi, al
centro di posizioni contrapposte tra riciclo e riuso. Con
qualche elemento positivo sulle modifiche al testo che sembra
aprirsi.
"Il nostro primo impegno nella discussione in Parlamento Ue
sugli imballaggi è stato quello di chiedere, e dovremmo farcela,
che il riuso o il riciclo siano valutati sulla base di dati
concreti. Cioè che lo Stato membro possa, quando ha raggiunto un
elevato livello di riciclo, valutando l'intero ciclo di vita del
prodotto, decidere quale sia la soluzione migliore, se il riuso
o il riciclo", ha detto l'eurodeputata Mercedes Bresso, secondo
cui "si sta configurando una maggioranza in grado di far passare
questo aspetto". La strada da seguire è quella di una cornice
complessiva che prevede tutta la flessibilità necessaria ad
accogliere realtà completamente diverse tra i paesi europei ed
in cui l'Italia è all'avanguardia. La strada è quella della
collaborazione trasversale tra le forze politiche, che possa
garantire e non danneggiare le eccellenze del nostro Paese come
ha sottolineato anche l'europarlamentare Massimiliano Salini.
Anche perché, come ha spiegato il presidente di Legambiente
Stefano Ciafani, la dialettica estremizzata "tra riuso e
riciclo è piuttosto deleteria", visto che "l'economia circolare
è un mosaico fatto di tante tessere". Quindi "non abbiamo
bisogno di semplificazioni" ma di "un approccio diverso per
approvare il Regolamento Ue sugli imballaggi. Dobbiamo essere
più proattivi e collaborativi con l'Europa".
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