Si è svolto oggi a Roma un incontro tecnico tra gli esperti dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e una delegazione della task force Recovery and Resilience della Commissione europea in missione in Italia per confrontarsi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e sulle misure previste nel REpowerEU. Lo rende noto la stessa ASviS che ha fra i propri associati imprese, cooperative associazioni, enti privati legati allo sviluppo dell'economia sostenibile.
Al centro del colloquio, il secondo in pochi mesi, il tema della transizione ecologica, le capacità amministrativa delle istituzioni italiane, povertà energetica, competenze e coinvolgimento delle imprese del settore. L'ASviS ha presentato alla delegazione della Commissione europea le proposte formulate negli ultimi mesi per l'attuazione del Pnrr e la programmazione del REpowerEU e dei Fondi di coesione nazionali ed europei nella logica dell'Agenda 2030.
Tra le misure che il Governo italiano dovrebbe approvare in tempi brevi, secondo l'ASviS, ci sono: la nuova strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, il piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), il piano nazionale integrato energia-clima (Pniec), il cui aggiornamento deve essere presentato dal Governo alla Commissione europea entro il 30 giugno e una legge sul clima tramite cui "unire i puntini" dei diversi provvedimenti sul piano politico e istituzionale.
In particolare "numerosi e incoraggianti avanzamenti sono stati rilevati" nello stato di avanzamento del Pnrr "rispetto all'analogo documento del 2022" secondo il Rapporto dell'Asvis su Pnrr legge di Bilancio e Sviluppo Sostenibile diffuso dall'Asvis. Tuttavia il rapporto rileva "l'assoluta necessità di: un più accurato e trasparente monitoraggio delle modalità e delle tempistiche con cui investimenti e riforme vengono realizzate, anche per identificare i rischi concreti di non raggiungimento degli obiettivi e per reagire con tempestività, eventualmente usando i poteri sostitutivi attribuiti dalla legislazione vigente al Governo e agli altri soggetti abilitati". Il rapporto valuta positivamente "la nuova governance per l'attuazione del Piano" che "è stata giustamente legata a quella del disegno e attuazione delle politiche finanziate con i fondi europei". Andrebbe però "assicurato il coinvolgimento della società civile" dopo la soppressione del "Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale".
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