Una lettera scritta da un bambino
di dieci anni, Giulio, con difficoltà nell'uso del linguaggio, a
Papa Francesco che, attraverso la segreteria di Stato della
Santa Sede, ha prontamente risposto. È accaduto a Barberino
Tavarnelle (Firenze). "Caro Papa Francesco, mi chiamo Giulio",
inizia la lettera che è scritta usando i simboli della
'Comunicazione aumentativa alternativa', un approccio
caratterizzato da strategie, strumenti e tecniche che offrono a
persone con bisogni comunicativi complessi la possibilità di
comunicare e farsi capire. L'obiettivo era proprio questo, far
capire che anche senza usare la voce si può arrivare fino al
Papa. E Papa Francesco si è rivolto al piccolo, come si fa
sapere dal Comune, con "parole amorevoli che ricambiano la
profonda sensibilità del mittente".
La lettera, si legge in una nota, è stata consegnata a mano
dalla mamma di Giulio presso la sede del Vaticano, in occasione
di un viaggio organizzato dal Comune di Barberino Tavarnelle che
fa parte del Coordinamento della rete nazionale degli enti
locali per la pace e i diritti umani, in collaborazione con
l'Istituto comprensivo Don Lorenzo Milani. Da alcuni mesi
l'amministrazione comunale è impegnata a promuovere
l'introduzione della Comunicazione aumentativa alternativa nella
quotidianità, come parte attiva e integrante del tessuto
sociale, culturale e commerciale del territorio: uffici
comunali, spazi pubblici, negozi e scuole hanno i cartelli
informativi e didascalici che riportano i contenuti con i
simboli della Caa. "Stiamo sperimentando un progetto inclusivo e
di interazione per chi non può parlare - ha dichiarato il
sindaco David Baroncelli -. Continuiamo a lavorare perché il
paese possa vestirsi di 'accessibilità' con i cartelli inclusivi
e i simboli visivi della Cca".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA