Maggio, tempo di gite scolastiche. La
scuola non ne prevede? E allora i ragazzi si organizzano da
soli, approfittando del fatto che per alcuni giorni l'insegnante
titolare manca e ci sarà un supplente. Peccato che Giulia (nome
di fantasia), simpatica, dolce, empatica, affetta da una
malattia rara, ieri e oggi sia andata a scuola ed abbia trovato
la classe deserta. Anzi, no, erano in tre: il supplente (che
non immaginava l'assenza in blocco della classe), un compagno
(anche lui con fragilità) e lei. I compagni si sono messi
d'accordo, sulla chat di classe, dove Giulia non è mai stata
inserita, nonostante la richiesta dell'insegnante di sostegno,
senza pensare minimamente a loro due.
"Bella l'inclusione, vero? Specialmente quando abbonda sulla
bocca di chi potrebbe fare la differenza e poi,sistematicamente,
non fa nulla. Non so se sono più dispiaciuta o arrabbiata.
Giulia mi ha consolata: Non preoccuparti mamma, tanto non mi
andava...", racconta la mamma adottiva, che l'ha con sè da
quando ha 2 anni. L'episodio è avvenuto in provincia di Firenze
dove la ragazza frequenta da due anni un istituto alberghiero.
Appena compreso quanto avvenuto, la mamma ha acceso il pc e
scritto una pec al dirigente scolastico, al consiglio di classe,
ai rappresentanti dei genitori e degli alunni, sottolineando
come questo episodio - che non è purtroppo isolato - dovrebbe
far riflettere tutta la scuola in quanto 'agenzia educante'.
"Giulia è una ragazza che sprizza vita da tutti i pori -
racconta la donna, che è maestra elementare - è autonoma, con
una consapevolezza incredibile della sua fragilità. Ha subito
nella sua vita oltre 35 interventi chirurgici e ci sta
insegnando tanto, è stata ed è una ricchezza, da quando è
arrivata lei siamo diventati migliori. Dovrebbe chiamarsi
'Resilienza' tanto è forte. Ma soffre per l'isolamento in cui
viene lasciata dagli altri: nella sua carriera scolastica non è
mai stata invitata ad una festa di compleanno e se propone a
qualche coetaneo di uscire c'è sempre una scusa per dire 'no' o
rimandare. La verità è che il fattore estetico in questa società
ha una valenza troppo forte".
I genitori adottivi di Giulia hanno numerosi figli tra
biologici e adottati e sono già nonni. "Combattiamo ogni giorno
perchè l'accoglienza e l'inclusione siano realtà, la scuola
soprattutto questo dovrebbe insegnare ai ragazzi, i valori",
conclude la donna.
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