"Essere ambasciatore è una missione,
significa non lasciare indietro nessuno in qualsiasi parte del
mondo, amava ripetere Luca, e il mio ultimo grazie va a lui, al
mio amato Luca, per la sua eredità di uomo, di padre e di fiero
rappresentate delle istituzioni". Lo ha detto con la voce rotta
dalla commozione Zakia Seddiki, vedova dell'ambasciatore Luca
Attanasio, ucciso in un agguato in Congo il 2 febbraio 2021, nel
corso della Conferenza degli Ambasciatori. Un ricordo accolto
dai diplomatici in piedi con un lungo applauso.
Zakia Seddiki, con la sua associazione Mama Sofia, ha
presentato un progetto che porta il nome dell'ambasciatore
Attanasio e che mette a disposizione quaranta borse di studio
presso l'università telematica eCampus per la formazione di
giovani di 12 Paesi tra i più svantaggiati.
Ringraziando il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio
Tajani, il segretario generale della Farnesina Ettore Francesco
Sequi e tanti altri ambasciatori che l'hanno accompagnata in
questo percorso, Zakia Seddiki ha sottolineato che la Farnesina
è stata ed è per Luca Attanasio, per lei e per le loro tre
bambine una casa, una seconda famiglia.
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