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ANSAcom - In collaborazione con Deloitte
Le imprese italiane si attrezzano per cogliere le opportunità dell’intelligenza artificiale: oltre il 40% aumenterà gli investimenti nel settore nei prossimi 3 anni, e la maggioranza (59%) già oggi utilizza soluzioni di AI. Sono alcune delle evidenze dell’ultima ricerca di Deloitte sull’Intelligenza Artificiale in Italia, diffuse in anteprima nel corso della sesta edizione dell'Innovation Summit svoltosi al MAXXI di Roma. All'evento, che approfondisce l'evoluzione l'impatto dell'innovazione su cittadini e imprese, hanno partecipato, tra gli altri, la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, il professore del MIT e Boston College, Tom Davenport, il Ceo di Ansa Stefano De Alessandri, il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, la giornalista e divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti. Il report completo di Deloitte verrà presentato a gennaio 2024.Secondo la ricerca, tra le soluzioni AI più utilizzate dalle imprese ci sono quelle per l’automazione, l’ottimizzazione e la gestione di processi (38%), l’analisi dei dati (16%), l’analisi e la gestione dei rischi (15%). Meno frequenti l’uso di chatbot (13%), l’impiego per la formazione dei dipendenti (8%) e per la produzione di testo o immagini (3%). Solo nel 41% dei casi le aziende non hanno mai fatto alcun utilizzo di applicazioni AI. Quanto agli investimenti futuri, i principali settori sono efficientamento del data management, sviluppo prodotti e servizi e dei sistemi software. Il 45% delle aziende si aspetta dall’AI una maggiore efficienza e produttività, il 40% pensa a una riduzione dei costi dell’azienda. Le barriere che ne ostacolano l’implementazione sono la mancanza di conoscenze e competenze tecniche (40%), l’incompatibilità tecnologica con i sistemi attuali (37%) e la carenza di risorse finanziarie (31%), che nel caso delle aziende del Sud arriva al 47%. Ad ogni modo, mentre il 35% è già pronta alla implementazione dell’AI, il 53% guarda al medio periodo, confidando nella riduzione dei costi di questa tecnologia, che oggi risultano ancora proibitivi per la maggioranza (66%) delle imprese italiane. In termini di sostenibilità ambientale, le aziende dimostrano maggiore interesse per le soluzioni AI che riguardano efficienza energetica (70%), riduzione dell’inquinamento (57%), economia circolare (41%) e prevenzione delle calamità naturali tramite strumenti predittivi (22%). Per il 20% l’AI potrebbe servire allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, l’8% ne sottolinea il potenziale nella protezione della biodiversità.Quali sono invece le applicazioni di Intelligenza Artificiale che stanno entrando nella vita quotidiana delle persone? Secondo la ricerca di Deloitte, la traduzione simultanea è la più diffusa, usata dal 43% degli intervistati. Successo anche per gli assistenti vocali (40%), le previsioni del traffico in tempo reale (37%). Il 25% ha provato applicazioni per la generazione di testo, come ChatGPT e Bard, e il 15% continuerà a usarle. Tra le applicazioni ancora di “nicchia” la guida autonoma di veicoli (13% l’ha provata 4% continuerà), la creazione di contenuti artistici e multimediali (11%) e quelle per i servizi finanziari (10%). Divisi tra curiosità e timore, gli italiani sperano che l’AI trovi applicazione soprattutto in campo medico (38%) e nella semplificazione burocratica (31%). C’è anche chi non esclude di “fare amicizia” con un’intelligenza artificiale (41%), mentre molti lo troverebbero “inquietante” (28%).
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