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ANSAcom - In collaborazione con Federcaccia
"Sul mondo venatorio c'è molta ideologia e ancora poca conoscenza, anche tecnico-scientifica. Chiediamo allo Stato di attrezzarsi per raccogliere dati e informare correttamente i cittadini. E' necessario conoscere per gestire. Vogliamo chiduere la stagione degli scontri ideologici". Così il presidente nazionale di Federazione italiana della caccia, Massimo Buconi, a margine della presentazione dello studio "Il valore dell’attività venatoria in Italia", curato da Nomisma. I risultati della ricerca, spiega Buconi, "testimoniano il nostro potenziale ruolo di attori nel processo di transizione ecologica e mostrano un sistema importante già in essere. Ma al contempo evidenziano alcune aree di miglioramento, su cui strutturare un percorso di confronto con fruitori, stakeholders e istituzioni. Intendiamo proseguire in questa direzione di dialogo, in modo costante e incisivo".
"Favorire una migliore comprensione delle dinamiche che regolano i rapporti tra caccia e società - spiega Buconi - può concorrere a un giusto riconoscimento del nostro ruolo e della nostra attività, alla luce degli effetti positivi derivanti da una caccia etica e sostenibile". Dallo studio, sottolinea Federcaccia, emerge in particolare la necessità di sostenere una "caccia etica", che non solo rispetti i regolamenti ma, soprattutto, favorisca il contenimento e il controllo delle attività illegali, "promuovendo e consolidando un ruolo attivo del cacciatore nella tutela di ambiente e habitat".
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