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ANSAcom - In collaborazione con Assogestioni / Salone del Risparmio 2024
“Il 2023 è stato caratterizzato da un andamento altalenante dei mercati finanziari riflesso nelle due dimensioni, di segno opposto, dei flussi di risparmio e del valore di mercato degli stock” sostiene il presidente di Assogestioni, Carlo Trabattoni, aprendo i lavori del Salone del Risparmio 2024, in programma fino all’11 aprile nell'Ala sud dell'Allianz Mico di Milano. “In questo contesto, il risparmio gestito italiano ha dimostrato una complessiva tenuta. La raccolta nell’anno è stata negativa per quasi 50 miliardi, risultato in buona parte attribuibile ai deflussi sia nei fondi aperti che nelle gestioni di portafoglio istituzionali” ha continuato il presidente. “Oggi oltre 11 milioni di cittadini italiani investono stabilmente in fondi comuni, uno strumento che si è dimostrato centrale nell’avviare il risparmiatore alla gestione professionale del risparmio.A questi si aggiungono i fondi pensione, le casse di previdenza, le assicurazioni e le istituzioni che collaborano con le case di gestione per l’allocazione delle risorse finanziarie. Si arriva così ad un patrimonio sotto Assogestioni di oltre 2.330 miliardi alla fine del 2023, una cifra più alta del prodotto interno lordo del Paese”. “Guardiamo ora all’anno in corso. I mercati sembrano concentrati a capire la qualità dell'equilibrio tra il processo disinflazionistico in atto e il ciclo economico. Sul primo fronte, i dati dell'inflazione sono ormai molto vicini agli obiettivi delle banche centrali e il percorso di riflessione sul possibile taglio dei tassi è ben avviato” ha evidenziato il presidente di Assogestioni. “Per quanto riguarda la crescita economica, gli Stati Uniti beneficiano di un sistema produttivo molto agile e di una politica fiscale molto espansiva. L'Europa e, in misura ancora maggiore, la Cina stanno invece attraversando una fase congiunturale modesta. Continuano poi le tensioni geopolitiche dalla guerra in Ucraina alle tensioni in Medio Oriente mentre i mercati guardano alle elezioni americane che avranno un riverbero sulla politica europea e sugli equilibri con la Cina” ha concluso Trabattoni.
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