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ANSAcom - In collaborazione con Assogestioni / Salone del Risparmio 2024
Il mondo del risparmio e dei capitali non può, oggi, prescindere dalla sfida climatica e dalla transizione in atto, con le scelte degli investitori che sono dettate anche dalla trasparenza delle politiche Esg. Questo è quanto emerso dalla conferenza “È ancora tempo di ESG!”m, organizzata da Assogestioni durante il Salone del Risparmio che si sta svolgendo a Milano. “Sì, È ancora tempo di ESG, oggi più che mai. Il rischio climatico non è una questione di fede, ma un fatto concreto che deve essere affrontato. L’Esg non porta con sé soltanto una questione di gestione del rischio, ma anche un movimento che parte da un atto di fede, e che richiede un impegno politico concreto” ha dichiarato durante il suo intervento Marco Becht, professore di finanza dell’Université libre de Bruxelles ed ExecutiveDirector del European Corporate Governance Institute. “Tuttavia, nonostante le leggi nazionali esistenti e gli sforzi delle società europee nel dichiarare il loro impegno ai national pledges, si nota una mancanza di azione da parte delle istituzioni” ha concluso il professore, cui hanno fatto eco le parole di Michele Siri, direttore del Jean Monnet Center of Excellence EUSFIL. “È essenziale comprendere che i fattori ESG sono fondamentali per il corretto funzionamento dei mercati, indipendentemente dalla domanda degli investitori. Un regime robusto di trasparenza e informativa sui fattori ESG è necessario per garantire l'efficienza del mercato e dei meccanismi di formazione dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda il rischio ambientale”. “L’effetto ultimo che l’ESG ha sul meccanismo di formazione dei prezzi fa sì che le società che non valorizzano adeguatamente il rischio climatico iniziano a trattare a sconto, e ci dobbiamo chiedere se questo non comporti un costo del capitale più elevato. Peraltro, è ciò che la Bce sta chiedendo oggi alle banche” ha concluso Michele Siri.
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