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ANSAcom - In collaborazione con A&T 2024
La transizione green è un obiettivo che va raggiunto ma "con un timing, non dall'oggi al domani, e con progetti di lungo periodo. O va a discapito delle imprese". Ad esprimere questa posizione i presidenti di Cna Torino, Nicola Scarlatelli, e dell'Unione Industriali Torino, Giorgio Marsiaj, nella tavola rotonda con le due associazioni datoriali 'Il compasso manifatturiero: una sfida e un'opportunità per le Pmi torinesi', uno degli appuntamenti della seconda giornata della fiera A&T Automation & Testing. Scarlatelli parla di un "processo di trasformazione, che non voglio chiamare rivoluzione, che è un percorso che ha bisogno di tempi, perché le cose non si trasformano dall'oggi al domani se no si rischia di distruggere. Un processo - aggiunge - che ha bisogno di un progetto, che non può essere cambiato se cambia un governo, nazionale o europeo. La politica ha delle responsabilità in questo senso. Bisogna essere più sostenibili? Lo stiamo facendo e ci crediamo - afferma -, ma abbiamo bisogno di un accompagnamento che non sia da un anno all'altro o di due anni, e di politiche che vanno fatte nella consapevolezza di quello che è il nostro mondo". Posizione condivisa da Marsiaj che, sottolineando come "già tante aziende e anche noi abbiano presentato un bilancio di sostenibilità", punta l'attenzione sul "timing, perché - dice - non possiamo, per favorire una certa decisione, accelerare troppo e mettere in difficoltà le aziende, pur condividendo l'obiettivo finale". Un discorso che vale anche per quel che riguarda, ad esempio, la transizione all'elettrico. "Noi non siamo certo contro l'auto elettrica - assicura Marsiaj - tanto che stiamo lavorando per cercare di portare sul territorio un investitore nel settore delle batterie. Anche in questo caso non contestiamo la scelta della transizione, non mettiamo in discussione l'obiettivo, ma il timing e l'imposizione della tecnologia senza dare alternative, cosa che mette in difficoltà le nostre imprese. Se l'obiettivo è quello, vediamo come raggiungerlo, ma non è corretto imporre una soluzione che non è sostenibile e va a danno della nostra filiera e del lavoro". A sostenere la pluralità di tecnologie è anche Scarlatelli. "Lo sviluppo di nuove tecnologie, diversificate, ci deve essere - conclude -. Dobbiamo mantenere autonomia e indipendenza tecnologica ma c'è bisogno di tempo, non dall'oggi al domani, o saremo solo delle vittime".
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