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ANSAcom - In collaborazione con Confimprese
Un ampio turnover nel personale, con la componente giovane e femminile predominante, ma anche una difficoltà nel reperire nuove risorse, soprattutto nelle regioni del Nord. È il quadro che emerge nei settori del retail e della ristorazione in Italia secondo la ricerca commissionata da Confimprese in collaborazione con l'Osservatorio di Retail Brand Communication dell'Università IULM, T-ool by Università di Parma e Largo Consumo e presentata a Milano durante la prima edizione di Retail & People.
Dalla ricerca, condotta su un campione di 3.260 lavoratori del settore retail, emerge la predominanza femminile nel settore pari al 68%. Prevalgono i giovani con meno di 45 anni per l'82,3% e il 53,4% con meno di 35 anni. Dal punto di vista occupazionale, il 63,1% del campione è impiegato come assistenti alla vendita, il 20,2% gestisce le casse e il 15,9% ricopre ruoli di store manager, mentre il 60,5% dei lavoratori ha un contratto a tempo indeterminato. Il 90% dei lavoratori guadagna tra 500 e 2mila euro al mese. Il 7,4% del campione è costituito da 'nuovi italiani', indicando un'interessante diversità culturale all'interno della forza lavoro.
Quanto alla previsione di turnover nei prossimi tre anni, si attesta intorno al 40%, anche se secondo un'indagine condotta dal centro studi Confimprese tra le aziende associate risulta che c'è grande carenza di personale di vendita in particolare nelle regioni del Nord. Le aziende associate segnalano che l'equilibrio tra vita privata e lavoro è indicato come la principale richiesta dei dipendenti, seguito da flessibilità oraria e benessere economico.
"La decisione di realizzare quest'anno un primo convegno sul tema people è una risposta alle crescenti complessità e ai cambiamenti in atto nel mercato del lavoro. Del resto, è innegabile che la scarsa professionalità, la denatalità e la fuga di giovani all'estero alla ricerca di riconoscimenti professionali e salariali allargano il solco tra lavoro e imprese e gettano ombre sul futuro del lavoro e della produttività del nostro Paese. Anche se secondo dati Istat a febbraio l'occupazione in Italia torna a crescere e registra in particolare un +1,4% per i giovani tra i 25 e 34 anni con un consolidamento dei contratti a tempo indeterminato del +3,9%, è palese che retail e ristorazione non sono in grado di attirare nuove risorse, specie i giovani" spiega Mario Resca, presidente Confimprese.
ANSAcom - In collaborazione con Confimprese
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