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ANSAcom - In collaborazione con Aism
"Partendo dalla ricerca di base svolta in laboratorio, sta giungendo a proposte innovative che possono cambiare il paradigma della terapia nella sclerosi multipla, soprattutto quella in fase avanzata". È questa la motivazione con cui la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, nell'ambito del proprio congresso in corso a Roma, ha conferito al ricercatore Valerio Chiurchiù il Premio Rita Levi Montalcini istituito 25 anni fa da Fism per valorizzare i giovani ricercatori sulla sclerosi multipla.
Chiurchiù, 40 anni, è un ricercatore dell'Istituto di Farmacologia Traslazionale del Cnr e dirige il laboratorio di Risoluzione della Neuroinfiammazione presso l'Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma. Insegna inoltre alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e all'International College of Ostheopathic Manual Medicine (Icomm) di Roma.
"La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria cronica, basata su una forte infiammazione da parte del sistema immunitario, sia periferico, sia centrale, cioè nel cervello", spiega Chiurchiù. "Il nostro studio si basa sulla scoperta di una specifica classe di lipidi bioattivi chiamati pro-resolvine, derivati dagli acidi omega 3 e omega 6 presenti nella dieta, che sono in grado di risolvere l'infiammazione nei pazienti con sclerosi multipla, di limitare le risposte autoimmuni e nel migliorare il decorso della malattia soprattutto nelle fasi più avanzate", aggiunge il ricercatore. "Questo approccio punta a risolvere l'infiammazione invece di bloccarla come fanno i farmaci attuali".
Il team guidato da Chiurchiù sta ora avviando il primo trial clinico per testare questo approccio sui pazienti. La sperimentazione è in fase di approvazione. "Le prospettive per miglioramenti terapeutici sono molto alte, grazie anche al sostegno della Fism ai nostri studi. Abbiamo una sfida da affrontare e un futuro promettente davanti a noi", conclude.
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