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Produttori di equivalenti, 'Misure in manovra su payback e gare'

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Produttori di equivalenti, 'Misure in manovra su payback e gare'

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In collaborazione con Egualia

In 5 anni salito dell'89% il costo di materie prime per farmaci

ROMA, 17 ottobre 2024, 13:41

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Il Presidente di Egualia Stefano Collatina - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Presidente di Egualia Stefano Collatina - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Presidente di Egualia Stefano Collatina - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con Egualia

L'industria dei farmaci equivalenti è sotto pressione, stretta tra alti costi di produzione, oneri regolatori e gare al massimo ribasso. Fattori che hanno determinato un'erosione dei margini di profitto e la diminuzione della concorrenza nel settore. Questo il quadro che emerge dall'Osservatorio Nomisma sul Sistema dei farmaci equivalenti in Italia presentato a Roma e da cui arriva, nel pieno del dibattito sulla legge di Bilancio, un appello al Governo: "eliminare il payback sui farmaci, regolare il livello dei prezzi adeguandoli all'incremento dei costi di produzione e rivedere i criteri delle gare ospedaliere".
    Tra le criticità evidenziate, i prezzi di energia e materie prime. "Gli aumenti registrati nel periodo pandemico sono diventati strutturali, determinando una pressione insostenibile in un settore dove non è possibile trasferire gli aumenti sui prezzi finali", ha spiegato Lucio Poma, chief economist di Nomisma. L'analisi dei bilanci delle aziende del 2023 denuncia un aumento del 19% del costo delle materie prime rispetto al 2022 e nel quinquennio l'aumento è stato del'86%. Ad aumentare sono stati anche i prezzi dei materiali di confezionamento, come alluminio, vetro, carta e plastica, "voci che pesano per il 20% sui costi di produzione", ha aggiunto Poma. Così come salgono le spese sostenute per l'autorizzazione alla vendita, aumentate del 26% tra il 2016 e il 2023. Su questo pesa anche il Payback che per i farmaci fuori brevetto impatta tra il 15% e il 18% del fatturato.
    La conseguenza è la diminuzione della concorrenza, tanto che negli ultimi tre anni il numero di produttori farmaceutici in Italia è diminuito del 10%, con una settantina di aziende interessate da chiusura o fusione. Da Stefano Collatina, presidente di Egualia, associazione che riunisce i produttori dei medicinali equivalenti, arriva quindi l'appello in vista del passaggio parlamentare della manovra: "Il Governo si impegni a sostenere le imprese con solide politiche industriali che agevolino investimenti produttivi e garantiscano maggiore indipendenza dell'approvvigionamento di farmaci e principi attivi".
   

ANSAcom - In collaborazione con Egualia

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