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ANSAcom - In collaborazione con Msd Italia
Le vaccinazioni contro il virus Hpv, causa del tumore della cervice e di altri neoplasie, sono in leggero miglioramento, ma sono ancora al di sotto delle soglie ottimali fissate dalle istituzioni sanitarie. In particolare, nei dodicenni, si registrano tassi del 45,39% per le ragazze e del 39,35% nei ragazzi. Non va molto meglio per lo screening per il tumore della cervice uterina, che è inferiore al 50% per lo screening organizzato. Sono alcuni dei dati, diffusi recentemente dal ministero della Salute e ribaditi nel corso della sessione “Preventing for Life” realizzata nell’ambito di “Inventing for Life Health Summit”, evento organizzato da Msd e in corso a Roma.
“L’Hpv è causa di tumori potenzialmente letali - come quello della cervice", sottolinea Rosa De Vincenzo, presidente eletto della Società Italiana di Colposcopia e Patologia Cervico-Vaginale (Sicpcv). "Viviamo in un’epoca in cui fortunatamente possiamo far diventare questi tumori delle patologie rare grazie a due potenti strumenti di prevenzione: la vaccinazione e lo screening".
Eliminare il tumore alla cervice uterina è diventato un obiettivo di sanità pubblica mondiale: per tagliare questo traguardo è necessario raggiungere una copertura vaccinale del 90% negli adolescenti; un’adesione del 90% allo screening e, infine, un accesso tempestivo alla diagnosi e alla cura per il 90% delle donne affette dalla neoplasia.
Obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili. Su scala europea, 4 anni fa la Commissione Europea ha adottato lo Europe’s Beating Cancer Plan, “un documento di avanguardia a livello globale, che fissa per la prima volta target e azioni precise per raggiungere l’ambizioso obiettivo di eliminazione dei tumori da Hpv”, sottolinea Walter Ricciardi, presidente della Mission Board for Cancer, Università Cattolica del Sacro Cuore.
In Italia, la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie Hpv correlate è inserita nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025. Tuttavia ancora molto resta da fare: “Le azioni da intraprendere sono numerose, a partire dall’implementazione di programmi di recupero della vaccinazione per donne e uomini in tutte le Regioni”, spiega Roberta Siliquini, professoressa ordinaria all’Università di Torino. Decisivo, anche “investire in campagne di sensibilizzazione innovative per convincere le persone che vaccinarsi per prevenire i tumori è un vero gesto d’amore”, conclude.
ANSAcom - In collaborazione con Msd Italia
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