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ANSAcom - In collaborazione con Teva
Gli anticorpi monoclonali anti Cgrp rappresentano la principale innovazione degli ultimi anni nella profilassi dell'emicrania: dei benefici sui pazienti si è discusso in occasione del simposio, sponsorizzato in maniera non condizionante da Teva, al 38esimo congresso della Sisc, la Società italiana per lo Studio delle Cefalee, in corso a Torino.
"Gli anticorpi monoclonali anti Cgrp per il trattamento preventivo dell'emicrania, che stiamo utilizzando da cinque anni a questa parte, hanno mostrato un ottimo profilo di tollerabilità ed efficacia", ha spiegato, a margine del simposio, il dottor Luigi Francesco Iannone, ricercatore del Dipartimento di Scienze della salute dell'Università di Firenze.
Nella pratica clinica sta diventando comune seguire i pazienti emicranici che assumono contemporaneamente altre terapie per patologie croniche: per questo c'è grande attenzione alle eventuali, e ad oggi non note, interazioni farmacologiche all'interno della classe degli anticorpi monoclonali anti Cgrp.
"Recentemente - aggiunge il dottor Iannone - proprio con la Sisc, abbiamo pubblicato un nuovo studio che dimostra come né la tollerabilità né l'efficacia siano inficiate dalla co-somministrazione per più di sei mesi di un anticorpo monoclonale anti Cgrp con un altro tipo di anticorpo monoclonale, somministrato per altre patologie".
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