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L'80% italiani punta su IA in sanità, ma non sostituisce medico

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L'80% italiani punta su IA in sanità, ma non sostituisce medico

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In collaborazione con Fondazione Mesit

Utile anche per l’alfabetizzazione sanitaria dei cittadini

02 luglio 2024, 21:04

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80% italiani punta sull’IA in sanità, ma non sostituisce il medico - RIPRODUZIONE RISERVATA

80% italiani punta sull’IA in sanità, ma non sostituisce il medico - RIPRODUZIONE RISERVATA
80% italiani punta sull’IA in sanità, ma non sostituisce il medico - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con Fondazione Mesit

Nove cittadini su dieci ripongono aspettative positive nei processi di digitalizzazione in sanità, considerando particolarmente utili servizi come la cartella clinica elettronica, le prenotazioni online, la telemedicina. Circa l’80%, inoltre, ripone aspettative positive nei confronti dell’Intelligenza Artificiale ed è convinto che possa migliorare la qualità dei servizi sanitari. Tuttavia, esprime preoccupazione sull’affidabilità delle diagnosi, sulla possibilità che l’IA possa sostituire il personale medico e che si crei una dipendenza dalla tecnologia. Sono alcuni dei dati che emergono da una da un’indagine eseguita da Fondazione Mesit in collaborazione con il network PreSa presentato oggi a Roma nel corso dell’evento Talking Health ‘La Sanità del futuro tra comunicazione digitale, AI e innovazione tecnologica”, organizzato da Fondazione Mesit con il contributo non condizionante di Sanofi.

“Dallo studio emerge chiaramente la positività che i cittadini hanno sul ruolo che l’intelligenza artificiale avrà sul miglioramento della qualità dei servizi sanitari”, afferma Marco Trabucco Aurilio, presidente di Fondazione Mesit. “Non solo: l’Intelligenza Artificiale potrà essere un valido strumento nel gap di informazione sanitaria che persiste tra i cittadini, quindi un utile strumento per supportare l’alfabetizzazione sanitaria, che deve essere considerato a tutti gli effetti un bisogno di salute dei cittadini”. La transizione digitale del servizio sanitario è in corso e il Pnrr sta dando un contributo decisivo in questo settore.

“Siamo nel cuore della spinta data dal Pnrr in ambito sanità”, illustra Deborah De Cesare, direttrice dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano. “Stiamo assistendo a una crescita degli investimenti in digitalizzazione e ci fa piacere vedere che c’è stata una crescita forte rispetto agli anni recenti. Ci aspettiamo per i prossimi anni una crescita ancora maggiore perché diverse azioni sono in fase di realizzazione: dal fascicolo sanitario alle piattaforme di telemedicina”, aggiunge. Nel frattempo anche in Europa cresce l’interesse per la sanità digitale. Nei mesi scorsi, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo politico sulla proposta della Commissione di uno spazio europeo dei dati sanitari. I temi sul piatto sono molti, non ultimo quello della sicurezza. “Il 20% degli attacchi informatici avviene nell’ambito della salute, ma si sta facendo molto su questo fronte sia a livello italiano sia su scala europea”, ricorda il presidente di Netgroup spa Giuseppe Mocerino secondo cui, tuttavia, l’Europa dovrebbe puntare a “una sovranità europea dei dati”. Intanto sul tema dell’Intelligenza Artificiale si ta lavorando anche in Italia.

“Sono in corso le ultimi audizioni su decreto liste d’attesa e stiamo organizzando le audizione su decreto intelligenza artificiale. Sono due decreti importantissimi: il Governo sta mettendo molta attenzione sulla digitalizzazione nel sistema sanitario. Anche perché il nostro Governo parte da un principio cardine per cui i soldi utilizzato in sanità sono un costo e non un investimento”, conclude la senatrice Elena Murelli.

ANSAcom - In collaborazione con Fondazione Mesit

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