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ANSAcom - In collaborazione con Mutti
“Quando abbiamo iniziato eravamo in una piccola stanza dove premiavamo fra quindici agricoltori quello che era il migliore, oggi posso dire che veramente abbiamo attraversato i decenni e questa ventiquattresima edizione del Pomodorino d’Oro Mutti rappresenta la crescita che hanno avuto i nostri agricoltori e che ha avuto la nostra stessa azienda: la capacità di traguardare qualcosa non nel breve termine ma nel lungo e per costruire un progetto che generi valore, valore per tutti”. L’amministratore delegato Francesco Mutti ha aperto così l’edizione 2023 del Pomodorino d’Oro Mutti a Reggio Emilia, un evento ormai tradizione per la storica azienda di Parma, leader in Europa nel mercato dei derivati del pomodoro. “Il Pomodorino d’Oro Mutti - prosegue l’amministratore delegato - è un momento di grande celebrazione per i nostri agricoltori, per il valore che ha per noi e per tutta la filiera il pomodoro, uno dei simboli del Made in Italy, uno dei colori della nostra bandiera, che deve essere giustamente valorizzato, costantemente migliorato e mai banalizzato”. La ventiquattresima edizione è anche simbolo della voglia di tutto il settore di andare avanti nonostante le difficoltà globali: “Senz’altro il 2022 è stato un anno molto particolare, che si è ‘trascinato’ anche lungo il 2023. Il fenomeno inflazionistico ci ha colpito - ricorda Francesco Mutti - Siamo stati forse fra i settori più colpiti, proprio per l’ impennata che il gas ad esempio ha avuto nei mesi di luglio e agosto dell’anno scorso. Questo non vuol dire che un’azienda sana, che abbia come traguardi non degli orizzonti di breve ma viceversa la costruzione di qualcosa di più grande, un progetto più ampio, non riesca a passare in un modo molto più sano anche dei momenti di difficoltà. Credo che il pomodorino d’oro Mutti 2023 sia anche un momento di ulteriore rilancio e speriamo di uscita da questa fase inflativa”. Infine dall’amministratore delegato i complimenti alle aziende agricole che quest’anno hanno ricevuto il premio, ovvero la società agricola Franzoni di Gualtieri (Reggio Emilia), per il pomodoro tondo, e l’azienda agricola Bosco di Coenzo (Parma) per il pomodoro datterino: “Vi faccio i complimenti per quello che siete riusciti a fare - aggiunge Francesco Mutti -. Questo dal punto di vista climatico non è stato uno tra gli anni più facili, ma la vostra competenza e la vostra costanza vi hanno portato ad essere i vincitori e vorrei che di questo ne foste veramente molto, molto fieri”
ANSAcom - In collaborazione con Mutti
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