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Turismo radici coinvolge 80 mln discendenti emigrati italiani

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Turismo radici coinvolge 80 mln discendenti emigrati italiani

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In collaborazione con MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana

Tamburri, 'negli Usa tanti dicono ancora di essere italiani'

GENOVA, 05 dicembre 2024, 19:01

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Emigranti in partenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Emigranti in partenza - RIPRODUZIONE RISERVATA
Emigranti in partenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana

Sono circa 80 milioni i discendenti degli emigrati italiani nel mondo oggi potenzialmente interessati al turismo delle radici, alla riscoperta della propria storia familiare e cultura d'origine. Nel contempo l'emigrazione italiana è un fenomeno ancora 'vivo', basti pensare che sono 6 milioni 134 mila gli italiani che nel 2024 risultano vivere all'estero, quasi il doppio rispetto al 2006. È il quadro emerso alla quinta edizione del congresso internazionale 'Diaspore italiane - rappresentazione e questioni di identità' in corso da oggi al 7 dicembre a Genova al Museo nazionale della emigrazione italiana (Mei) e al Galata museo del mare (Mu.Ma) con protagonisti oltre 80 esperti provenienti da tutto il mondo.
    "Negli Stati Uniti ci sono tanti discendenti di italiani di terza, quarta o quinta generazione che dicono ancora di essere italiani, - evidenzia il preside del Calandra Italian American Institute di New York Anthony Tamburri - magari conoscono pochissimo l'Italia, non parlano l'italiano, però si sentono italiani, c'è ancora una forte tendenza a identificarsi con le radici".
    "Gli italiani che sono arrivati in Argentina sono tre milioni nell'arco di un secolo, fra la metà dell'Ottocento e la metà del Novecento, - stima il curatore e ricercatore del Museo dell'immigrazione di Buenos Aires Marcelo Huernos - ma i discendenti sono tantissimi, è molto difficile dire quanti sono, penso che più della metà degli argentini abbia un avo italiano e sia interessata al turismo delle radici".
    "In Australia l'attenzione sul turismo delle radici e l'origine italiana di molti migranti è forte, - interviene il direttore della Comunità italiana in Australia (Co.As.It) a Melbourne Marco Fedi - lo è particolarmente ora perché il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale attraverso il progetto 'Italea' lo sta promuovendo attraverso i soggetti che operano localmente per ricollegare una storia che è ancora presente, forte, radicata, dall'emigrazione tradizionale del Novecento alle nuove emigrazioni in Australia, noi stiamo cercando di integrare questi mondi che per un certo periodo non si sono parlati, lo facciamo attraverso eventi culturali ed eventi come il congresso sulle diaspore italiane, credo che il nuovo Museo nazionale dell'emigrazione italiana di Genova, una splendida realtà, se sostenuta adeguatamente dal sistema Paese possa restituire all'Italia un capitale sociale e umano che sta perdendo attraverso l'esodo dei giovani".
   

ANSAcom - In collaborazione con MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana

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