Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
ANSAcom
ANSAcom - In collaborazione con Istituto Nazionale Tributaristi
Rendere pubblico l'elenco degli intermediari fiscali abilitati, una figura "importantissima" nei rapporti tra fisco e contribuenti: a sollecitarlo è l'Istituto nazionale tributaristi, che a Roma ha tenuto sul tema una conferenza stampa nell'ambito del XXIII convegno nazionale. L'elenco, ha sottolineato il presidente nazionale dell'Int, Riccardo Alemanno, permetterebbe al contribuente "di avere coscienza se l'intermediario a cui ha affidato i propri adempimenti fiscali non sia soggetto a sanzioni o sospeso o peggio ancora cancellato dall'elenco da parte dell'Agenzia delle Entrate, che per legge tutela e sovrintende alla corretta dell'attività degli stessi intermediari. Attualmente questo non è possibile, ma riteniamo che sia giusto a tutela del contribuente poter aver un elenco pubblico, vista l'importanza di questa funzione professionale". Come ha spiegato Alemanno, della problematica - che non comporterebbe aggravi all’Agenzia delle Entrate in quanto già di fatto esiste un archivio dei soggetti abilitati e delle sanzioni irrogabili in caso di comportamenti scorretti -, si è discusso in un incontro con il direttore dell’Agenzia delle Entrate, in un incontro con il direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, che "si è reso disponibile, rimandando il tutto al ministero dell’Economia e delle Finanze". Si è dunque sottoposto il tema al sottosegretario al Mef, Federico Freni. "L'interlocuzione - ha concluso Alemanno - ci fa ben sperare che il ministero possa concordare con la nostra richiesta". Ma le proposte dell'Istituto nazionale tributaristi non si fermano qui: a tutela questa volta della categoria (ma non solo), viene chiesto di estendere la tutela da malattia, infortunio e maternità a rischio, già prevista per gli iscritti agli albi professionali, anche a tutti i professionisti dell'area associativa, così come agli iscritti in registri o elenchi. Su questo punto Alemanno ha ricordato infatti che "la giusta tutela" esclude al momento "tutte le professioniste e i professionisti di cui alla legge n.4 del 14/01/2013 (professioni non ricomprese in ordini o collegi, ndr) o quelli iscritti in elenchi o registri e indirettamente anche i loro assistiti", compresi i tributaristi, ma anche i revisori legali e gli amministratori di condominio, solo per citare alcune categorie. "Una discriminazione incomprensibile - ha spiegato - superata da un emendamento alla legge di bilancio attualmente in discussione in commissione alla Camera, a prima firma della deputata del Pd Maria Cecilia Guerra". L'emendamento, secondo quanto riferito sempre da Alemanno, "a quanto sappiamo ha superato il primo vaglio ed è al setaccio degli uffici legislativi" di Montecitorio. "Mi auguro - ha aggiunto - che ci sia all'unisono un accordo da parte delle forze politiche, perché mi aspetto che sia il Parlamento a eliminare questa discriminazione introdotta nel dicembre 2021 con l'allora legge di bilancio". I costi di copertura, ha specificato Alemanno, "sono veramente risibili". Secondo l'Istituto nazionale tributaristi, l'attuale norma di fatto "contiene anche una grave lesione della concorrenza", poiché si prevede la sospensione degli adempimenti tributari sia per il professionista che per i suoi assistiti. Dunque "i contribuenti potrebbero sentirsi maggiormente tutelati affidandosi ad un professionista indicato nella norma e questo non per maggior competenza".
ANSAcom - In collaborazione con Istituto Nazionale Tributaristi
Ultima ora