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ANSAcom - In collaborazione con Camera Commercio della Romagna
"L'evoluzione tecnologica, lo sviluppo delle tecnologie digitali intese come sensori, come potenza di calcolo mettono a disposizione del settore agricolo una capacità di misurare, di controllare le cose e di prevedere cosa succederà che è molto più grande di quella che avevamo fino a pochi anni fa". Lo afferma Pietro Franceschi, responsabile Agricoltura digitale della Fondazione Mach, a margine dell'iniziativa 'Agritech e AI - Scienza, non fantascienza', tenutasi oggi a Diegaro di Cesena, riferendosi alle opportunità dell'agricoltura.
"I rischi sono legati proprio a questo: come sempre la tecnologia ha due facce". E quindi c'è la possibilità di "avere un processo che si evolve, ma che io non riesco a controllare", o di non essere "un attore protagonista di questo processo di cambiamento".
L'Emilia-Romagna, sottolinea Franceschi, è una regione trainante dell'agricoltura e dell'innovazione: "C'è l'interesse sia da parte di produttori e operatori agricoli sia da parte dello sviluppo dei provider di tecnologia. Si tratta di fare lo sforzo di mettere insieme queste due realtà in modo da avere un sistema che poi sia in grado di evolvere in maniera positiva". E per le aziende "è necessario fare rete, perché spesso il provider tecnologico è una big tech: quindi il singolo da solo è incapace di intervenire sul sistema per migliorarlo", mentre fare rete, formazione e creare consapevolezza sulle tecnologie "è quello che alla fine serve a fare in modo che l'evoluzione sia a misura di produttore e non a detrimento".
ANSAcom - In collaborazione con Camera Commercio della Romagna
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