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ANSAcom - In collaborazione con Cassa depositi e prestiti
Cassa Depositi e Prestiti punta sull'internazionalizzazione delle imprese, mettendo in campo diversi strumenti a supporto delle aziende che vogliono avere import/export sui mercati esteri. “Innanzitutto strumenti finanziari, come quelli a supporto dell'export assieme a Sace e Simest, con cui viene fornita liquidità ai buyer internazionali per comprare il made in Italy. Oppure quelli di finanziamento a medio lungo termine per le imprese che presentano dei piani di internazionalizzazione. E poi strumenti di accompagnamento e di promozione delle opportunità commerciali come la piattaforma di business matching sviluppata assieme a Simest e alla Farnesina e lanciata in più 10 Paesi, che consente alle imprese italiane di trovare partner internazionali. E ovviamente le missioni di sistema a cui Cdp partecipa per andare a trovare nuove opportunità. Quest'anno abbiamo avuto un focus importante sull’Indo-Pacifico”, spiega, intervistato dall'ANSA, il responsabile Sviluppo mercati internazionali di Cdp, Laurent Franciosi. Nei prossimi anni le iniziative si rivolgeranno in particolare al partenariato con il continente africano, con l’apertura di presidi territoriali. Una presenza, secondo Franciosi, che sarà “veramente importante per mettere in campo ancora di più le risorse di Cdp nell'ambito della finanza per lo sviluppo, destinato ovviamente sia alle imprese italiane che a soggetti pubblici e privati locali con un focus sulla sulla food Security, la Green Energy e lo sviluppo delle Pmi”. Proprio in favore delle Pmi del continente africano sono stati lanciati una serie di programmi anche assieme alla commissione europea. Ad esempio il Programma “Archipelagos”: “È stato lanciato nei giorni scorsi sulla piattaforma di business matching, che verrà rinnovata a breve con delle evolutive tecnologiche importanti come l'inserimento dell'intelligenza artificiale che aiuterà ancora di più le imprese a trovare facilmente delle controparti commerciali a livello internazionale. E ovviamente questo consentirà anche di ridurre i costi delle imprese”. In ogni caso, prosegue Franciosi, è la capitalizzazione a rimanere uno dei temi al centro dello sviluppo del tessuto imprenditoriale: “Non a caso Cdp ha lanciato proprio in questo anno una serie di roadshow internazionali per incontrare grandi investitori internazionali, valorizzando il suo ruolo di ‘porta d’ingresso’ per gli investimenti in Italia e promuovendo, al contempo il Paese come destinazione attrattiva per gli investimenti stranieri in diverse asset class, dal private equity al venture capital fino al real estate”. Per il responsabile Sviluppo mercati internazionali della Cassa, dalla pandemia in poi "abbiamo tutti preso coscienza che l'ordine mondiale è stato impattato da una serie di eventi: crisi geopolitiche, aumento dei tassi interesse, impatto del cambiamento climatico. E tutto questo chiaramente genera molta volatilità e incertezza. Diversi studi anche condotti negli ultimi mesi dal World Economic Forum, da Kpmg dimostrano che la volatilità e l'incertezza caratterizzano l'azione del leader d’azienda, che il fattore geopolitico è uno dei rischi maggiori". Se si vuole mantenere un outlook economico positivo per i prossimi anni, dunque, "le aziende devono essere in grado di riadattarsi, diventare più flessibili prepararsi agli shock esogeni. E chiaramente essere pronte anche a mettere in sicurezza le catene del valore”. A questo scopo nei primi sei mesi di quest’anno Cdp ha mobilitato cinque miliardi di euro di risorse destinate alla messa in sicurezza delle catene del valore, uno dei pilastri del Piano Strategico 2022-2024.
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