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Il valore del made in Italy è sempre più riconosciuto, ricerca

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Il valore del made in Italy è sempre più riconosciuto, ricerca

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In collaborazione con Challenge Network

Marche tra innovazione e tradizione manifatturiera

Ancona, 28 febbraio 2024, 20:56

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Il valore del made in Italy è sempre più riconosciuto, ricerca - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il valore del made in Italy è sempre più riconosciuto, ricerca - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con Challenge Network

Qual è la percezione del brand Made in Italy lo svela una ricerca di Teleperformance Knowledge Services, commissionata da Made in Italy, i cui risultati sono stati presentati oggi pomeriggio a Confindustria Ancona, in occasione del roadshow “Tradizione e innovazione Made in Italy - I protagonisti si raccontano”. Sono stati 2 mila italiani intervistati, di età compresa tra i 18 e 65 anni, un campione rappresentativo della popolazione per genere e area geografica. Ne emerge che il valore del brand Made in Italy è sempre più riconosciuto e che gli italiani sono disposti a pagare il 20% in più per avere prodotti autentici e di qualità. La disponibilità di spesa nelle Marche è leggermente al di sotto del totale Italia (17%). È la fase del processo produttivo a connotare il Made in Italy, con l’85% degli intervistati che afferma che il prodotto deve essere creato da un’azienda italiana in cui tutto il processo produttivo si svolge in Italia.

I meno intransigenti (14% degli intervistati) ritengono invece che è considerato Made in Italy anche il prodotto di un’azienda italiana che produce seguendo i valori del Made in Italy, indipendentemente dal luogo di produzione. Indagando sulle dimensioni dell’azienda, sono le piccole e medie imprese e l’artigianato a essere identificate per il 75% come caratteristiche del Made in Italy, contro il 25% delle grandi imprese. Una convinzione che tende a diminuire nei più giovani, se consideriamo che mentre l’84% della fascia 56-65 anni ha indicato Pmi e artigiani come rappresentativi del Made in Italy, in quella tra i 18 e 24 anni, la percentuale scende al 62%.

Per il 54% degli intervistati, il valore del brand Made in Italy è più riconosciuto all’estero, soprattutto in Nord America (53%) e in Asia ed Europa (entrambe 22%). Food e fashion sono i settori in cui, per i nostri connazionali, il Made in Italy è considerato più forte all’estero, con rispettivamente l’81% e il 78%. Il food (78%) e il fashion (69%) dominano anche la classifica dei settori maggiormente associati al Made in Italy nel nostro Paese, segue con un importante distacco turismo e cultura con il 39%. Il 43% degli italiani ritiene importante che i prodotti acquistati siano Made in Italy.

Indagando su quali caratteristiche suggellano l’italianità, al primo posto troviamo un valore intangibile con il 18% che ha indicato l’identità culturale e il legame con il territorio (mentre solo il 6% lo considera uno status symbol), segue l’attenzione alle materie prime per il 16% - rispetto al totale Italia, il numero di chi associa al Made in Italy le caratteristiche di prodotto di qualità con attenzione alle materie prime è quasi il doppiom scelto dal 31% dei rispondenti Marche - e la creatività ed originalità per il 14%. Margini di miglioramento per i temi legati alla sostenibilità ambientale del processo produttivo (4%) e del rispetto dei lavoratori lungo tutto il processo produttivo (3%).

Nelle Marche, la ricerca ha evidenziato un forte interesse per l'adozione di nuove tecnologie nell'ambito della produzione e del processo produttivo. Questo dimostra un chiaro impegno nell'innovazione per mantenere e rafforzare la competitività nel mercato globale. Inoltre, l'indagine ha messo in luce un forte legame emotivo e culturale con l'industria manifatturiera, con un'enfasi particolare sulle pelletterie, settore storico e di grande rilievo economico per la regione.

Gli italiani intervistati hanno dichiarato di essere disponibili a spendere mediamente fino al 20% in più per i prodotti Made in Italy, riconoscendo il valore della qualità (36%), esclusività e innovazione (30%) ma, ancora prima, per contribuire all’economia nazionale (38%). La preferenza al prodotto italiano, anche se con prezzo più alto, riguarda soprattutto il settore food&beverage (56%), il fashion (39%) e la pelletteria (26%).

Quando la scelta non ricade su un prodotto Made in Italy, per il 45% la causa è prevalentemente legata al budget personale o al gap di prezzo con prodotti simili (36%); ma emerge anche un sentimento di sfiducia rispetto alla reale autenticità del prodotto da parte del 36%. Otto intervistati su dieci pensano che i prodotti Made in Italy siano abbastanza competitivi a livello globale per vincere la crescente concorrenza del resto del mondo.

La ricerca ha indagato sull’opinione che gli italiani hanno sul ruolo della politica per sostenere il brand nazionale: maggiori incentivi economici e una riduzione della burocrazia trova d’accordo il 30% degli intervistati (31% dei marchigiani); mentre il 27% pone attenzione alla minaccia della contraffazione chiedendo alla politica misure e interventi per contrastare il fenomeno (percentuale che tra i rispondenti marchigiani sale al 36%). Il 23% demanda alla comunicazione, auspicando una maggiore promozione delle eccellenze italiane.

ANSAcom - In collaborazione con Challenge Network

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