Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
ANSAcom
ANSAcom - In collaborazione con Intesa Sanpaolo Assicura
"E' un progetto che mi è piaciuto subito moltissimo, mi ha entusiasmato, anche perché una delle problematiche più pesanti per poter crescere e diventare un grande giocatore è partecipare ai tornei fuori casa, internazionali, attività molto onerosa senza la quale è praticamente impossibile emergere. Grazie a questo programma possono farlo e i ragazzi hanno apprezzato tantissimo l'iniziativa, si sono subito resi responsabili e hanno mostrato sempre grandissimo impegno. Il loro livello è molto migliorato e grazie anche ai lavori d'aula crescono, diventano responsabili e maturi. E vediamo che imparano ad affrontare la vita in modo più sicuro, lo sport dà loro un valore aggiunto importante". A parlare è Gipo Arbino, top coach di Itennis Foundation e fra gli allenatori del progetto 'Intesa Sanpaolo Assicura Little Tennis Champions'.Ospite del talk 'Protezione e Sport' in Area X, Arbino parla di talento e di come farlo crescere e proteggerlo. "Il talento è una cosa innata, naturale - dice -. Parlando di tennis si identifica fin da piccolissimi, per un discorso coordinativo specialmente a livello motorio, il saper gestire le proprie leve del corpo e si vede subito nel bambino talentuoso. Per proteggerlo bisogna continuare a fare esercizi in cui si migliora sempre di più il discorso coordinativo, con inserimento di nozioni tecniche fondamentali per il tennis". Ma, oltre al discorso tecnico, c'è anche una protezione più ampia. "Il nostro compito - osserva - è un ausilio alla famiglia. Sono ragazzi che hanno tutti delle buone famiglie, noi siamo dei formatori, e facciamo molta attenzione al comportamento e a gestire le diverse istintività e individualità senza tarpare le ali a nessuno. La cosa fondamentale - conclude Arbino - è che il bambino, il ragazzino si diverta, però portandolo a giocare bene, perché il bambino si diverte se riesce a giocare il meglio possibile".
ANSAcom - In collaborazione con Intesa Sanpaolo Assicura
Ultima ora