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ANSAcom - In collaborazione con Intesa Sanpaolo
È dedicata a un tema delicato e non semplice la nuova puntata di 'Protezione e Sport', il talk promosso da Area X, lo spazio esperienziale sulla diffusione della cultura della protezione realizzato da Intesa Sanpaolo Assicura. 'Genitori e figli: un rapporto da costruire, fuori e dentro al campo' è l'argomento sul quale vengono messi a confronto tre punti di vista differenti, ma dai quali emerge una visione comune: quello della mamma-atleta, dello psicologo sportivo e quello del mondo assicurativo. A discuterne sono Maria Rosa Quario, giornalista ed ex campionessa di sci alpino oltre che mamma di Federica Brignone, a sua volta campionessa di sci, Riccardo Tinozzi, psicologo dello sport e della salute, e Mauro Palonta, senior director di Intesa Sanpaolo Assicura. Un dialogo, moderato dal giornalista sportivo Vincenzo Martucci, sul ruolo dei genitori nei confronti dei figli atleti, il rapporto genitori-coach e come questo si realizza quando le due figure coincidono. Tre punti di vista che convergono su una convinzione: che essere genitori non cambia che si sia in ambito sportivo o nel quotidiano e che la cosa fondamentale è "essere presenti" nella vita dei propri figli ma lasciandogli la libertà di essere se stessi. "Come genitori - racconta Maria Rosa Quario - abbiamo avuto una grande presenza con i bambini ma non li abbiamo mai stressati. Abbiamo sempre fatto con loro le cose, dato l'esempio, ci interessavamo seriamente delle loro attività, che fosse nello sport, nella scuola, nei rapporti sociali. Credo che quello che si deve fare sia stare coi propri figli e farlo con passione, avere la passione di fare il genitore e non perché è un dovere". Quanto al fatto di essere genitore-atleta di figli sportivi Maria Rosa Quario spiega: "abbiamo sempre lasciato che le cose andassero come dovevano andare, senza pressioni. Io stessa - dice - non ho mai fatto pesare cosa avessi fatto, solo trasmesso quella che per me era ed è una grande passione". Concetti che trovano conferma nel punto di vista del professionista. "Quello che non deve mancare è accompagnare i propri figli, nello sport come nelle cose della vita, prestare molta attenzione a cosa vogliono fare e stare dietro le quinte", afferma Tinozzi, evidenziando la necessità della 'giusta misura' perché, spiega, "sia non avere aspettative verso i figli sia averne troppe è sbagliato, può creare dei danni". Un ruolo, quello del genitore, "fondamentale per la nostra società - aggiunge Palonta - e che deve uscire da schemi classici, dove il genitore pensa di poter indicare da solo la via per i propri figli, compreso il modo per raggiungere i successi o proteggerli dagli insuccessi. Va compreso che la complessità della vita moderna ha bisogno di un network di relazioni - conclude - e in questo il ruolo di una realtà come la nostra è accompagnare le famiglie nel guardare al futuro per affrontarlo con serenità".
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