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ANSAcom - In collaborazione con Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo e Confindustria rinnovano l'accordo pluriennale a sostegno delle imprese. Il consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina e il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini hanno siglato una nuova intesa al 2028 per la crescita sostenibile delle imprese italiane. Il nuovo percorso di crescita, focalizzato su investimenti, innovazione e credito, metterà a disposizione delle imprese italiane 200 miliardi di euro per promuovere la crescita del sistema produttivo.
Per Intesa Sanpaolo si tratta quasi di un Pnrr del gruppo: "Quello che presentiamo oggi è il Pnrr di Intesa Sanpaolo per le imprese: mettiamo a disposizione ulteriori 200 miliardi di euro al 2028 per accompagnare il tessuto imprenditoriale del Paese nel realizzare obiettivi di crescita e competitività, investendo sul futuro e sulle sfide che ci attendono, con un modello di relazione virtuoso e costruttivo", spiega Messina per cui "questo, secondo me, consentirà di poter accelerare ulteriormente la crescita".
L'accordo "rappresenta uno strumento essenziale a supporto della nostra visione di politica industriale di medio-lungo periodo", commenta Orsini. "Con Intesa Sanpaolo - prosegue - abbiamo accompagnato l'evoluzione delle nostre aziende nel mutevole scenario degli anni passati attraverso soluzioni innovative. Oggi guardiamo a un orizzonte in cui le imprese saranno impegnate in molteplici transizioni per le quali dovranno mettere in campo sforzi enormi. La crisi della produttività in atto impone di puntare al rilancio degli investimenti".
Il nuovo accordo consolida e rinnova la collaborazione avviata nel 2009 che, con un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle pmi e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Tale supporto è sato declinato in numerose iniziative congiunte che hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente pmi.
Le novità dell'accordo riguardano in particolare i processi di trasformazione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0; gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad aerospazio, robotica, intelligenza artificiale e scienze della vita; l'accelerazione della transizione sostenibile, dell'economia circolare e di processi innovativi ad alto contenuto tecnologico e il piano per l'abitare sostenibile, per favorire la mobilità e l'attrazione dei talenti nell'industria italiana.
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