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ANSAcom - In collaborazione con Intrum
Anche nel 2023 i consumatori hanno ammesso di essere in difficoltà a rispettare il loro budget, come si evince dallo European Consumer Payment Report, realizzato da Intrum e presentato oggi. Ma quest’anno a emergere sono soprattutto due trend, come ha sottolineato Giovanni Gilli, presidente di Intrum Italy. Il primo punto è la crescente ‘infiltrazione’ degli abbonamenti, ossia l’ascesa della subscription economy. Quasi la metà degli intervistati afferma di essere sorpreso di quanto i suoi abbonamenti si siano accumulati senza che se ne rendesse conto. Al contempo, 2 consumatori su 10 ammettono di avere difficoltà a tenere traccia degli acquisti effettuati con opzioni buy now/pay-later in un mese normale. In particolare sono i consumatori più giovani, cioè la Gen Z e i Millennial, a essere colti alla sprovvista dai loro obblighi di pagamento per servizi ad abbonamento. In un periodo storico di forte inflazione, poi, i consumatori sono più attenti ai comportamenti delle aziende e tendono a punire quelle meno etiche. Come sottolinea Giovanni Gilli, infatti, “vi è da parte dei consumatori una forte resistenza alla cosiddetta greedflation. Cioè, ci si accorge quando delle aziende, tra virgolette, sembrano speculare sulle spinte inflazionistiche, quindi aumentano i prezzi anche al di là dell’aumento effettivo dei costi che subiscono e, così, aumentano conseguentemente i loro margini e ovviamente a spese del consumatore”. E, secondo la ricerca, quando il consumatore se ne accorge cerca di evitare di acquistare da queste aziende.
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