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ANSAcom - In collaborazione con Unioncamere
Per prevenire la crisi d'impresa, cresce il ricorso alla composizione negoziata, la procedura stragiudiziale per il risanamento delle aziende in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario. In tre anni ha salvato dal possibile licenziamento oltre 10mila lavoratori, secondo l'Osservatorio sulla crisi di impresa, presentato da Unioncamere.
Sono quasi 2.000 adesioni presentate in 3 anni (1.963) e la crescita nei primi tre trimestri 2024 è del 60%. Le istanze che risultano concluse sono 1.097, delle quali il 19% con esito positivo. Le procedure sono più rapide rispetto a quelle giudiziali, durano 224 giorni in media.
Il 64% delle imprese si avvale poi della proroga di ulteriori 180 giorni prevista dalle norme. Le tempistiche necessarie per giungere a una chiusura favorevole della composizione negoziata sono mediamente di 325 gg: quasi la totalità delle imprese, infatti, necessita di più di 6 mesi per concludere il procedimento (circa il 90%).
Con riferimento agli esiti sfavorevoli, invece, la durata media è di 200 giorni, con il 59% di imprese che, nonostante poi le trattative non vadano a buon fine, ricorre alla proroga.
Le imprese che ricorrono a questo strumento sono in ampia maggioranza medio-grandi: nell'85,7% dei casi sono società di capitali, hanno mediamente 64 addetti e registrano 13 milioni di euro di valore della produzione.
Le istanze al momento in gestione presso i vari esperti incaricati sul territorio nazionale sono 762. Il numero dei casi archiviati con esito favorevole è considerevolmente aumentato (210 contro gli 83 dello scorso anno), con una crescita anche del tasso di successo medio trimestrale che, a partire dal primo gennaio 2023, è pari al 20,5%.
La Lombardia è la regione con il maggior numero di istanze (436) seguita dal Lazio (208) dall'Emilia-Romagna (193) e dal Veneto (168): la somma delle istanze avanzate in queste regioni è pari a circa il 54% del totale.
ANSAcom - In collaborazione con Unioncamere
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